La proposta del vicepremier all'indomani della tentata strage di San Donato Milanese. E intanto scoppia il caso della patente sospesa e dei precedenti dell'arrestato
All'indomani della tentata strage di San Donato Milanese, il vicepremier Luigi Di Maio propone di togliere la cittadinanza italiana a Ouesseynou Sy, l'autista arrestato per aver dato fuoco alla scuolabus, e darla invece a Ramy, il 13enne di origine egiziana che per primo ha avvisato le forze dell'ordine. "Questo è un Paese che deve saper guardare oltre. È un Paese che non può fermarsi all'indignazione. Siamo molto di più della semplice indignazione. Credo sia un dovere togliere immediatamente la cittadinanza a quel criminale che ieri, a San Donato Milanese, stava per compiere una strage di 51 bambini. Per fortuna l'intervento dei carabinieri ha fatto in modo che nessuno restasse ferito gravemente", scrive su Facebook il leader M5S.
A meritarla, secondo Di Maio, è Ramy, "il bambino che ieri ha nascosto il cellulare al sequestratore avvisando per primo le forze dell'ordine". "Ha messo a rischio la propria vita per salvare quella dei suoi compagni. È anche grazie a lui che si è evitato il peggio", aggiunge. "Il papà oggi ha lanciato un appello, ha chiesto che gli venga riconosciuta la cittadinanza e credo che il governo debba raccogliere questa richiesta. C'è la cittadinanza per meriti speciali che si può conferire quando ricorre un eccezionale interesse dello Stato. Sentirò personalmente il presidente del Consiglio in questo senso. Si tratta di un caso speciale e credo che il ragazzo, per il gesto compiuto, debba ricevere la cittadinanza dello Stato italiano", conclude Di Maio.
Proprio su questo tema, il Viminale fa sapere di essere pronto a farsi carico delle spese e a velocizzare al massimo le procedure per riconoscere la cittadinanza al piccolo eroe. Come proposto da Di Maio, l'auspicio – comunicano fonti del ministero dell'Interno – è attribuire la cittadinanza a Ramy e toglierla al conducente del bus.
Patente sospesa – Intanto scoppia il caso della patente sospesa. Stando alle dichiarazioni di Autoguidovie, Sy "si sarebbe messo in malattia quando gli venne sospesa la patente per guida in stato di ebbrezza", e l'azienda non sarebbe stata a conoscenza della "condanna definitiva a un anno per violenza sessuale".
Sul punto interviene il premier Conte: "Speriamo non ci siano atti emulativi, facciamo i debiti scongiuri. Sicuramente è un episodio che ci spinge su quelli che sono i requisiti che dovrebbe avere l'autista di uno scuolabus, questa è una cosa che mi ha lasciato molto perplesso. Abbiamo disposto accertamenti perché ci sia il massimo rigore".
Per il Codacons, è inconcepibile che i gravi precedenti siano sfuggiti alla società Autoguidovie, e ci chiediamo quali controlli sull'idoneità dell'uomo siano stati eseguiti dall'azienda".
"Riteniamo molto grave – rimarca il Codacons – che alla società siano sfuggiti i precedenti di Ouesseynou Sy, e chiediamo alla procura di svolgere accertamenti sui controlli eseguiti da Autoguidovie sui requisiti dell'autista, considerato che i documenti di idoneità dei conducenti di mezzi adibiti al trasposto pubblico andrebbero aggiornati con regolarità". "È necessario inoltre introdurre controlli stringenti – conclude – per verificare che tutti i conducenti di bus e pullman siano in possesso dei requisiti previsti dalla legge, anche per evitare situazioni paradossali come quella di Ouesseynou Sy, che trasportava studenti nonostante una condanna definitiva per molestie a minori e sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza".
Atto premeditato – Intanto Paolo Abrate, tenente colonnello comandante del gruppo dei carabinieri di Milano, alla caserma di San Donato fa il punto sulla siituazione. "Al momento abbiamo arrestato il soggetto. Adesso andiamo a ricostruire tutto ciò che c'è a monte di questo. Per adesso, è un atto individuale. Le evidenze sono lì, però noi adesso vogliamo capire in che contesto si è poi elaborato tutto questo disegno criminale. Perché sicuramente è premeditato".
"Uno – ha spiegato -, perché il giorno prima ha pubblicato su YouTube un video in cui diceva: 'Farò qualcosa di eclatante di cui tutti parleranno'. Non dice faccio parte di un'organizzazione, ma dice di fare qualcosa di eclatante. Poi, ha comprato le fascette elettriche per legare i bambini. Ha comprato la benzina con cui ha cosparso l'autobus. Si è preso l'accendino, ha preso un autobus e andava in direzione di Linate. Bisogna capire che cosa aveva nella sua ipotesi criminale".
A chi gli chiedeva se saranno possibili dei colpi di scena nelle indagini, Abrate ha risposto: "Dobbiamo ricostruire veramente tutto ciò che è a monte. Quindi, abbiamo i nostri reparti investigativi che stanno sviluppando tutto". Ma si è trattato di un intervento di carabinieri-eroi? "No, sicuramente, guardandoli – i miei carabinieri sono padri di famiglia che hanno figli -, hanno avuto la notizia di un grave pericolo. In ben 5 equipaggi non hanno esitato in 9 minuti a portarsi sul posto, a fermare un pullman in corsa. Sono stati bravi. E poi, come si dice sempre, la fortuna aiuta gli audaci. Siamo stati audaci. Abbiamo avuto fortuna ed è andata bene", ha concluso il tenente colonnello dei carabinieri.
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