Napoli, arrestata la mamma del bimbo ucciso di botte dal patrigno: “Restò inerte alla furia omicida”

La donna non è intervenuta per fermare il compagno, non ha chiesto aiuto né chiamato i soccorsi e anzi avrebbe provato a nascondere le prove dell'aggressione

La mamma del bambino di 8 anni ucciso a botte a Cardito, in provincia di Napoli, è stata arrestata dalla polizia. La donna, Valentina Casa di 30 anni, è finita in manette. L'ordinanza cautelare, chiesta dalla procura di Napoli Nord diretta da Francesco Greco, è stata eseguita dalla squadra mobile e dagli agenti del commissariato di Afragola.

"Secondo l'ipotesi accusatoria, avvalorata dal giudice per le indagini preliminari, è emerso che la donna, venendo meno a un suo preciso dovere, rimaneva inerte mentre il compagno colpiva con efferata violenza i suoi figli: non interveniva a fermare la furia omicida del compagno, non invocava l'aiuto dei vicini, non contattava i servizi di emergenza delle forze dell'ordine", ha detto il procuratore Greco. La donna avrebbe anzi provato a "ripulire il sangue uscito dalle ferite dei figli con dei teli lasciati in bagno" e a nascondere "all'interno della pattumiera le ciocche di capelli strappate dal compagno alla figlia".

Inoltre all'arrivo delle forze dell'ordine non ha riferito immediatamente che l'autore "di quello scempio" era stato il compagno, spiega il procuratore, negando "la violenza" già perpetrata contro i bambini. Il patrigno del piccolo, Tony Essobti Badre, si trova in carcere dalle ore successive al delitto per il pestaggio che, lo scorso 27 gennaio, aveva coinvolto anche la sorellina della vittima.