Due lupi solitari che si preparavano per il terrorismo. Giuseppe Frittitta, palermitano di 24enne, e di Ossama Ghafir, 18enne marocchino, sono stati fermati dalla Digos di Palermo poiché indagati per reati connessi al terrorismo. I due si stavano addestrando ad atti terroristici e avevano acquisito istruzioni per il compimento di atti di violenza o di sabotaggio di servizi pubblici essenziali, anche rivolti contro uno Stato estero. I due si addestravano all'uso di armi, allenandosi per raggiungere una preparazione fisica e militare idonea a combattere a fianco dei miliziani dell'Isis in Siria o in altre località.
Frittitta, convertito all'Islam, è indagato per i reati di istigazione a delinquere, per essersi reso responsabile di aver pubblicamente fatto apologia di più delitti in materia di terrorismo, condividendo materiale estremista-jihadista e mantenendo i contatti con soggetti, italiani e non, convertiti alla fede islamica noti per il loro livello di radicalizzazione. Il palermitano operava sui social network, condividendo materiale propagandistico dell'estremismo jihadista e soprattutto dello Stato Islamico (Daesh) sia di tipo documentale (infografie, istruzioni, mappe, vessilli, testi di discorsi estremisti riportanti il simbolo dell'ISIS, e altro) sia di tipo video-fotografico (scene e canti di guerra, immagini di guerriglieri, video di esplosioni e di combattimenti, e altro). Si riforniva del materiale sia in rete sia ricevendolo da soggetti vicini all'estremismo islamico, residenti su tutto il territorio nazionale, di cui alcuni propugnatori dell'ideologia salafita e della imposizione anche violenta delle regole della Sharia nel mondo occidentale e in Italia in particolare.
Il suo fermo è stato eseguito nella provincia di Monza Brianza dagli agenti della Digos palermitana. L'indagato ha avviato il proprio processo di radicalizzazione nel 2017, iniziando a frequentare un luogo di culto islamico della provincia di Palermo. Successivamente, dopo aver conseguito l'abilitazione alla conduzione di mezzi pesanti, si è trasferito per motivi di lavoro nel nord Italia, dove ha accresciuto il suo livello di radicalizzazione, frequentando assiduamente luoghi di culto della provincia di Monza-Brianza ed intensificando l'amicizia con Ghafir e altri convertiti alla fede islamica.
Ghafir è ritenuto responsabile dei reati di istigazione a delinquere proprio nei confronti di Frittitta, inviandogli materiale di propaganda dello Stato Islamico, informazioni relative ai combattimenti in corso in Siria, canti di guerra, video propagandistici e di combattimenti, vessilli e immagini di guerre e invitandolo ripetutamente ad addestrarsi per recarsi a combattere nei territori occupati dallo Stato Islamico. Il suo fermo è stato eseguito nella provincia di Novara.