Milano, disservizi nella scuola St. Louis. Proteste dei genitori: “Problemi con le divise Ovs”

Padri e madri degli alunni dell'istituto internazionale denunciano: "Manca il sapone nei bagni, pasti freddi e cibo surgelato in mensa. E le divise obbligatorie non sono mai arrivate"

Milano, città europea per antonomasia. Dove passa, probabilmente, il maggior numero di stranieri rispetto al resto dell'Italia. Stranieri che, fermandosi anche per lunghi periodi, cercano per i figli una scuola internazionale che permetta loro di seguire le lezioni in inglese con insegnanti madrelingua. Investendo in rette dalle cifre elevatissime pur di assicurare un certo tipo di standard ai propri bambini. Ma anche italiani, alla ricerca di strutture di altissimo livello.

E' il caso della scuola paritaria bilingue St. Louis di Milano, che accoglie bimbi dai 2 ai 18 anni. Da qualche mese, però, i genitori lamentano una situazione non all'altezza dell'offerta proposta, nella sede di Colonna. Raccontano di mancanza di sapone nei bagni, di rotoli della carta igienica poggiati a terra in mancanza di supporti adatti. E, ancora, di cibo freddo in mensa, surgelato e non fresco. In più, in una delle classi, dai primi di settembre manca un'insegnante che, al momento, non è ancora stata sostituita. Solo ora ai genitori è arrivata una lettera in cui viene spiegato che la nuova maestra arriverà l'11 novembre e il ritardo viene giustificato con la difficoltà nel "trovare un insegnante adeguatamente qualificato" a sei settimane dall'inizio dell'anno scolastico.

Ma, soprattutto, le famiglie parlano di una situazione paradossale per quanto riguarda le divise. Obbligatorie, secondo il regolamento della scuola, e fornite da una ditta esterna, cambiata proprio per quest'anno scolastico. Si tratta dell'Ovs SpA (sede legale in via Terraglio 17 a Venezia e Mestre), a cui le divise sono state ordinate e pagate a luglio ma ancora non fornite. O meglio, solo ora stanno iniziando ad arrivare alcuni capi, ma della parte estiva e quindi ormai non più utilizzabili. I genitori hanno già provveduto a far partire azioni legali nei confronti del fornitore, informando la scuola in quanto responsabile della scelta. Ma al momento non hanno ottenuto risposte, se non una lettera da parte di Ovs, inviata l'11 ottobre, nella quale la ditta ammette che la seconda tranche di spedizioni, prevista per il 29 settembre, non era ancora giunta a destinazione. E la messa a disposizione per ogni famiglia di un buono da 20 euro da spendere entro il prossimo 31 gennaio su nuovi acquisti. A questo sono seguite ulteriori lettere da parte degli avvocati e delle famiglie stesse, al momento senza ulteriori risposte. Le mamme e i papà chiedono che l'istituto si prenda la responsabilità dei disservizi, applicando uno sconto o un rimborso sulla retta.

Interpellato da LaPresse, il gruppo Inspired, di cui la St. Louis fa parte, si dice dispiaciuto delle critiche ricevute, dal momento che "la nostra scuola da sempre mette al primo posto la serenità e il benessere dei bambini". Relativamente alla mancata disponibilità di alcune divise, la scuola spiega di comprendere la situazione e di essersi attivata nei confronti di Ovs "per sollecitare un suo pronto intervento, al fine di ridurre al minimo i disagi dovuti al cambio del precedente fornitore delle divise". Per quanto riguarda il cibo, invece, il gruppo precisa che "la scuola è dotata di una cucina interna e tutti i pasti vengono cotti al momento. I nostri genitori e studenti hanno l'opportunità di discutere il menu direttamente con lo chef. In qualche caso, visto l'elevato numero di studenti per turno, potrebbe essere capitato che il cibo posizionato sulle gastronorm si possa essere raffreddato nel corso dello sporzionamento dello stesso". I disservizi nei bagni, invece, "sono stati prontamente risolti nell'arco di pochi giorni".

Il gruppo, ad ogni modo, al momento non parla né di risarcimenti né di rimborsi, ma spiega che "ogni singola dimostrazione di insoddisfazione da parte dei genitori ha per noi una grande importanza. Faremo tesoro delle loro osservazioni e li ringraziamo perché solo così siamo in grado di mantenere alto lo standard della nostra scuola che rimane un esempio di eccellenza, come dimostra il numero sempre crescente di iscrizioni che abbiamo registrato negli ultimi anni". Le famiglie, però, al di là dell'ammissione di alcuni disservizi, attendono risposte concrete dalla scuola.