Quasi tutti facevano da collegamento tra le cosche italiane e i fornitori di droga all'estero
Arrestati 6 latitanti, tutti legati a famiglie di 'Ndrangheta, tra Argentina, Costa Rica e Albania. Le operazioni sono state possibili grazie alla cooperazione internazionale di polizia ed al progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta), promosso dall’Italia insieme ad Interpol. A Buenos Aires finiti in manette Ferdinando Saragò che faceva la spola tra il Sudamerica e la Calabria per conto delle cosche, Giovanni Di Pietro che, secondo gli inquirenti era collegamento fra le cosche italiane e i fornitori sudamericani di droga, e Fabio Pompetti, che per anni per gli investigatori è stato il rappresentante dei fornitori sudamericani nei confronti della 'ndrangheta. In Costarica è stato arrestato Franco D'Agapiti, titolare dell'hotel casinò Amapola di San José e punto di riferimento per gli esponenti della cosca. In Albania è stato preso Bujar Sejdinaj, detto 'lo zio', referente dei Bellocco per l'area balcanica. Ai cinque latitanti arrestati nelle ultime ore si è aggiunto poi Adrian Cekini, albanese anche lui, fermato lo scorso 26 maggio a Elbasan. I sei pregiudicati sono stati arrestati nell’ambito dell’operazione 'Magma 2007' condotta dallo Scico della Guardia di Finanza di Roma e dal GICO della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, in collaborazione con la Direzione Centrale dei Servizi Antidroga e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Operazione conclusa nel novembre 2019 con l’esecuzione di 45 misure cautelari per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti, detenzione illegale di armi.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata