La procura ha chiesto l'incidente probatorio sulla capacità di intendere e di volere dell'indagato

Benno Neumair ha confessato di aver ucciso i genitori Peter e Laura Perselli. La procura di Bolzano ha trasmesso all’ufficio del gip il fascicolo relativo alle indagini nei suoi confronti, con la richiesta di incidente probatorio avente ad oggetto la capacità di intendere e volere dell’indagato. È stata la stessa procura di Bolzano a comunicare la confessione di Benno.

La procura ha desecretato i verbali dei due interrogatori nel corso dei quali l’indagato, 30 anni, alla presenza dei suoi difensori, ha ammesso le proprie responsabilità. E cioè di aver ucciso i genitori e occultato i loro cadaveri.

Il corpo della madre, Laura Perselli, è stato ritrovato nelle acque dell’Adige dagli ecoscandagli dei vigili del fuoco, lo scorso 6 febbraio. Morte per strangolamento, dirà l’autopsia. La salma del padre, Peter, non è ancora stato ritrovato, ma la procura ha annunciato che le ricerche continueranno.

Benno Neumair è stato iscritto nel registro degli indagato lo scorso 19 gennaio, con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Una decisione confermata dal tribunale del riesame che, lo scorso 11 febbraio, ha respinto il ricorso di scarcerazione.

I due coniugi, una coppia di insegnanti in pensione, erano scomparsi da casa lo scorso 4 gennaio, dalla loro abitazione a Bolzano. La loro scomparsa fu denunciata solamente il giorno successivo. Giorni trascorsi alla ricerca della coppia, concentrati nella zona di circa ottanta chilometri che separano ponte Resia dalla diga di Mori e che hanno visto il coinvolgimento dei vigili del fuoco che hanno lavorato con gli ecoscandagli per sondare il fondale del fiume Adige.

Sono state centinaia le persone coinvolte nelle ricerche, lungo le rive a cercare: vigili del fuoco volontari e professionisti, finanzieri e carabinieri, sia della provincia di Bolzano sia della provincia di Trento.

Tutti i reparti dei vigili del fuoco con competenza sul fiume sono intervenuti sia lungo le rive, sia in acqua con l’impiego di decine di gommoni. Sono stati utilizzati anche i gommoni dei reparti volontari (Freiwilligen Feuerwehren Südtirols) con competenza sui laghi. Nella ricerca sono stati impiegati anche i cani molecolari, provenienti da Lugano (Svizzera) con i rispettivi conduttori dell’associazione Detection Dogs Ticino.

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