Cessione di documenti in cambio di denaro, la Farnesina convoca l'ambasciatore Razov. Di Maio: "Atto grave e ostile"

E’ Walter Biot il capitano di Fregata, in servizio presso lo Stato maggiore della Difesa, finito in carcere nell’ambito dell’operazione anti spionaggio scattata a Roma. Secondo quanto si apprende avrebbe intascato 5000 euro in cambio della cessione di documenti riservati a un ufficiale accreditato presso l’Ambasciata della federazione Russa. Ora si troverebbe in carcere a Regina Coeli, mentre è ancora al vaglio la posizione del cittadino russo che gode dello status di diplomatico. 

Immediata la reazione della Farnesina con Luigi di Maio che ha parlato di un atto ostile di estrema gravità e ha disposto prima la convocazione dell’Ambasciatore della Federazione Russa Razov e poi l’espulsione di due funzionari di Mosca. 

Il ministro degli Esteri ha parlato della vicenda davanti alle commissioni riunite Esteri di Camera e Senato, dove si è presentato per esporre le linee programmatiche del suo dicastero. “Prima di entrare nel merito di questa audizione -ha dichiarato il titolare del dicastero – è mio dovere soffermarmi su quanto accaduto nelle ultime ore. Nella serata di ieri i carabinieri del Ros, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, hanno fermato un ufficiale della Marina Militare italiana e un ufficiale delle Forze Armate russe di stanza nel nostro Paese con le accuse di Spionaggio e rivelazione di segreto. L’operazione, effettuata nell’ambito di una prolungata attività informativa condotta dall’Agenzia Informazioni Sicurezza Interna, con il supporto dello Stato Maggiore della Difesa, ha riguardato un Capitano di Fregata della Marina Militare italiana e un ufficiale accreditato presso l’Ambasciata della Federazione russa, entrambi accusati di gravi reati attinenti allo Spionaggio e alla sicurezza dello Stato”. “L’intervento è avvenuto in occasione di un incontro clandestino tra i due, sorpresi in flagranza immediatamente dopo la cessione di documentazione classificata da parte dell’ufficiale italiano in cambio di una somma di denaro”, ha spiegato. 

“Su mie istruzioni, la segretario generale Belloni ha convocato al ministero questa mattina l’Ambasciatore della Federazione Russa Razov per trasmettere con forza la nostra ferma protesta e notificare l’espulsione di due funzionari russi accreditati presso l’Ambasciata della Federazione Russa a Roma – sottolinea Di Maio -. Lasciatemi sottolineare che si tratta di un atto ostile di estrema gravità e quindi abbiamo assunto immediatamente i provvedimenti necessari. Vorrei ringraziare per questa operazione la magistratura, i Ros, l’intelligence e tutte le autorità che hanno collaborato”.

L’Ambasciata russa in Italia ha presto commentato l’accaduto: “Nel corso del colloquio la parte italiana ha informato che due funzionari dell’ufficio dell’addetto militare presso l’Ambasciata Russa a Roma sono stati proclamati persone non-grate. L’Ambasciatore ha espresso il rammarico in merito a questa decisione e l’augurio che l’accaduto non si rifletti sui rapporti Italo-russi“.

Anche Mosca ha subito reagito preannunciando delle risposte alla mossa di Roma. Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato che “possibili passi, in relazione alla situazione non adeguata al livello delle relazioni bilaterali, saranno annunciati in seguito”. Lo hanno riferito le agenzie di stampa russe, in relazione all’espulsione di due funzionari russi dall’Italia.  

La solidarietà di Londra all’Italia. “Il Regno Unito oggi è solidale con l’Italia e le sue azioni, con cui ha esposto e risposto all’attività maligna e destabilizzante della Russia, pensata per minare l’alleato Nato”, ha scritto il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, in un commento al retweet delle dichiarazioni dell’omologo italiano Luigi Di Maio sull’espulsione di due funzionari russi. 

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