Il rettore della Lumsa: "Lavorare sul testo uscendo da finalità ideologiche"
“Questa cosa è lo spirito degli accordi concordatari come sono stati rivisti nel 1984, in cui è sancito che la Chiesa e lo Stato collaborano per il bene del Paese e delle persone. Questa nota diplomatica è finalizzata al bene del Paese, al bene delle persone e, soprattutto, alla tutela della libertà, della libertà per tutti, che è una garanzia per ciascuno”. È il commento di Francesco Bonini, rettore della Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA) di Roma, in relazione alla presa di posizione del Vaticano sul Ddl Zan contro l’omotransfobia. “Senza precedenti? C’è sempre una prima volta. Il fatto è che ora c’è una preoccupazione a proposito della ‘biopolitica’, che interviene non solo sulle idee ma sulla struttura delle persone e questo è un fatto nuovo per le democrazie occidentali. Questo può richiedere l’intervento di strumenti nuovi”, ha aggiunto il rettore. “Il punto vero è che c’è da lavorare concretamente sul testo uscendo da ogni finalità ideologica. C’è tempo per modificare il testo al Senato e ritornare alla Camera senza paura della navetta parlamentare”, ha concluso Bonini.
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