Alcuni manifestanti sono riusciti anche a entrare nella zona del cantiere, dove era presente una jeep dell'esercito

Torna la tensione in Valle di Susa, dove ieri una manifestazione No Tav partecipata da migliaia di persone è arrivata ai cancelli del cantiere. “Al cancello del cantiere sul sentiero Gallo Romano (a Chiomonte, in provincia di Torino, ndr) si inizia a lavorare alla moda No Tav, diversi metri di concertina sono stati tirati via, la polizia risponde con un fitto lancio di lacrimogeni”, si leggeva sulla pagina Facebook Notav.Info. I manifestanti sono arrivati “in Val Clarea con l’obiettivo di arrivare al Presidio Permanente dei Mulini”. Ad attenderli “il solito sbarramento della strada principale, posto a difesa del Cantiere Tav di Chiomonte e di chi lo ‘protegge’ La determinazione di questa gita è tanta, i/le tanti/e ragazzi/e venuti/e da tutta Italia, tra cori e battiture,esprimono la loro contrarietà a questa grande opera”. Secondo quanto riporta la questura, sono due i poliziotti rimasti feriti durante gli scontri. Ieri è stata chiusa per diverse ore l’autostrada A32 Torino- Bardonecchia.

Il giorno dopo

Non bastano 10.000 agenti per fermare i No Tav. Il grido No Tav ha di nuovo squarciato il silenzio in Val di Susa. In 7.000, nonostante un tempo incerto, hanno infilato scarpe e scarponi per lasciare le tende del Weekend Alta Felicità alla volta del cantiere della nuova Torino-Lione”. Così in un post su Facebook Notav.info. “Usciamo da questa giornata sorpresi una volta di più della capacità del movimento No Tav di coinvolgere tante generazioni differenti a partire da bisogni ed esigenze diverse che si incontrano in uno sguardo comune sul mondo. A conferma di ciò abbiamo visto una marcia attraversata da moltissimi giovani e giovanissimi che ritrovano nel No Tav un campo di lotta pratica contro i responsabili la crisi climatica e nel Festival un momento per tessere relazioni e rapporti in un contesto privo della logica del consumo e dello sfruttamento.Mentre la politica istituzionale invecchia sui suoi scranni parlamentari, in Val Susa, generazione dopo generazione, la lotta contro la grande opera inutile ed ecocida si rinnova e conquista nuove speranze e motivazioni”, scrive il Movimento No Tav in un lungo post sul web.

Secondo quanto si apprende, alcuni manifestanti sarebbero riusciti a entrare nell’area del cantiere, dove era presente una camionetta dell’esercito.

Le parole di Lamorgese

“Esprimo la mia vicinanza e solidarietà ai due agenti rimasti feriti negli scontri di ieri sera nei pressi del cantiere di Chiomonte”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ringraziando tutte le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine e dell’Esercito impegnati quotidianamente per tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico in Val di Susa.”Sono assolutamente inaccettabili episodi di gravissima violenza che mettono in pericolo l’incolumità degli operatori di polizia e che nulla hanno a che vedere con il diritto di manifestare liberamente”, ha aggiunto la titolare del Viminale.

 

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