Il cadavere del calciatore del Cosenza fu trovato il 18 novembre 1989 sulla statale 106 Jonica: la famiglia non ha mai accettato l'ipotesi del suicidio

Isabella Internò è stata rinviata a giudizio nell’ambito del processo per la morte del calciatore Denis Bergamini, con l’accusa di concorso in omicidio aggravato da premeditazione e futili motivi. A deciderlo il gup di Castrovillari (Cosenza).

La donna, oggi 52enne, è l’ex fidanzata di Bergamini, morto il 18 novembre del 1989 sulla strada statale 106 Jonica, nei pressi di Roseto Capo Spulico (Cs). Le circostanze non furono mai chiarite e dopo 32 anni il giudice per le udienze preliminari Fabio Festa ha accolto la richiesta del pm, Luca Primicerio, secondo cui il calciatore fu prima asfissiato poi buttato sulla strada per simulare un incidente.

Il movente, secondo l’accusa, sarebbe stato il sentimento di vendetta della Internò dopo che il fidanzato le aveva comunicato di voler interrompere la relazione sentimentale.

Per la riapertura del caso e delle indagini determinante è stata la volontà della famiglia del ragazzo, dopo che varie ipotesi annesse al decesso hanno parlato di suicidio per implicazioni col mondo della droga e della malavita.

La prima udienza è stata fissata per il 25 ottobre.

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