Alex Pompa assolto dalla corte d'Assise 'perché il fatto non costituisce reato', il pm aveva chiesto 14 anni dicendo di essere 'costretto'. Azzolina: "Ora buona vita ad Alex"
È stato assolto Alex Pompa, il 19enne che il 30 aprile 2020 aveva ucciso a coltellate il padre a Collegno, nel torinese, per difendere la madre dall’ennesima lite violenta. La sentenza è arrivata dopo le 18 al tribunale di Torino. Alex Pompa è stato assolto perché “il fatto non costituisce reato”. La sentenza è stata letta dalla Corte d’Assise di Torino. Il suo legale, Claudio Strata, aveva chiesto per lui la piena assoluzione invocando la legittima difesa. Sul caso era intervenuta anche l’allora ministra dell’Istruzione Azzolina, che aveva chiesto che Alex potesse sostenere l’esame di Stato mentre era ai domiciliari.
Una terribile storia di violenza domestica che si chiude con l’assoluzione. Nell’estate del 2020 #AlexPompa aveva fatto la maturità, adesso spero possa continuare a studiare. Auguro a lui e alla sua famiglia buona vita.
— Lucia Azzolina (@AzzolinaLucia) November 24, 2021
Il commento dei legali
“Inizia a vivere oggi”. E’ questo il commento dell’avvocato Claudio Strata, il legale di Alex Pompa, il giovane assolto oggi dalla corte d’Assise di Torino dopo che il 30 aprile 2020 uccise il padre a coltellate durante l’ennesima lite in famiglia. Il delitto si era consumato in quadro di violenze familiari. Per lui il pm aveva chiesto 14 anni ma aveva detto di essere ‘costretto’ a farlo, chiedendo di sollevare una questione di legittimità costituzionale alla corte.
Le parole di Alex e della famiglia dopo la sentenza a Torino
“Non ho ancora avuto tempo per metabolizzare, è tutto così strano”. Sono queste le prime parole di Alex Pompa dopo l’assoluzione pronunciata dalla corte d’Assise di Torino. Pompa uccise il padre violento a coltellate il 30 aprile 2020. “Ce lo meritiamo, sul serio, ce lo meritiamo” ha aggiunto la madre, in lacrime.
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