Las Mariposas (le farfalle), catturate, torturate, uccise a Santo Domingo dal dittatore Rafael Trujillo il 25 novembre 1960
Tre sorelle, un delitto orribile e una lotta che ha travalicato la morte, portando speranza a milioni di donne. Se il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, lo si deve a Patria, Minerva e Maria Mirabal, passate alla storia come le sorelle Mirabal o Las Mariposas (le farfalle), catturate, torturate, uccise a Santo Domingo dal dittatore Rafael Trujillo il 25 novembre 1960.
In loro onore nel 1981 si tenne il primo ‘Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche’ ed è da allora che il 25 novembre divenne una data simbolo. Il passaggio finale avvenne nel 1999 quando l’Onu istituì formalmente la giornata con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre.
L’omicidio brutale delle tre sorelle è, da subito, la classica ‘goccia che fa traboccare il vaso’. La loro morte sconvolge il Paese caraibico che le conosce da tempo come attiviste politiche e appartenenti al ‘Movimento 14 giugno’, gruppo clandestino contrario alla dittatura. Figlie della ricca borghesia, alle prese con carriere universitarie e le rispettive famiglie, le sorelle sfidano senza paura il regime fin da quando Minerva, nel 1949, durante la festa di san Cristobal, organizzata a Salcedo dallo stesso Trujillo, dichiara le proprie idee politiche davanti alla folla di ricchi sostenitori del dittatore.
La loro è una lotta senza quartiere, che le porta diverse volte in carcere, ma nulla sembra fermarle, tanto che il dittatore domenicano dirà una volta: “Ho solo due problemi: la Chiesa cattolica e le sorelle Mirabal”.
Il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal vennero rapite, torturate e uccise
Tutto cambia il 25 novembre 1960. Patria, Minerva e Antonia stanno andando a trovare i mariti in carcere quando vengono fermate da uomini dei servizi segreti, rapite, torturate e uccise. Con loro viene assassinato anche l’autista della jeep, Rufino de la Cruz. I loro corpi vengono fatti trovare all’interno della vettura in un burrone, a simulare un incidente stradale.
Tutti però conoscono la verità e il loro omicidio scatena la reazione del popolo domenicano. Non a caso Trujillo verrà ucciso il 30 maggio 1961, insieme al suo autista, mentre stava andando in auto a trovare l’amante. “Se mi uccideranno, farò uscire le mie braccia dalla tomba e sarò più forte”, diceva poco prima di morire Minerva Mirabal. Le sue parole oggi sono più vere che mai.
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