Quello di Charlotte Angie non è l'unico caso di una diva del porno vittima della violenza omicida

Dopo 10 giorni di indagini è stato arrestato il presunto assassino di Charlotte Angie, la regina del porno trovata morta il 20 marzo a Borno, nel Bresciano. Il corpo della 26enne italo olandese, ex commessa diplomata in fashion design, era stato fatto a pezzi, sistemato in più sacchi neri dell’immondizia poi gettati in un dirupo. Ad ammettere di averla uccisa è stato un 43enne amico e vicino di casa della vittima. L’omicidio risalirebbe a gennaio, poi l’uomo avrebbe messo il corpo in un congelatore, quindi avrebbe cercato di bruciarlo prima di sbarazzarsene in montagna. Solo i tatuaggi hanno permesso di identificare la 26enne.

Quello di Charlotte Angie non è l’unico caso di una diva del porno vittima della violenza omicida. Nel 2014, sempre in provincia di Brescia, era scomparsa l’ex attrice hard Federica Giacomini. Ad essere condannato in via definitiva per quel delitto è stato il compagno, il 56enne Franco Mossoni. L’uomo, che alle spalle aveva una condanna per omicidio negli anni ’80, dopo aver ucciso la compagna a bastonate aveva nascosto il corpo in una cassa, che aveva tentato di far inabissare nel lago di Garda.

Nel 2008 ad essere uccisa era stata Federica Gori, 38 anni, in arte Lollipop. Anche Maria Federica Besesti, questo il vero nome dell’attrice hard, aveva lasciato da qualche tempo i set dei film a luci rosse ed era diventata la testimonial della Fiorentina su Conto Tv, una piccola pay tv toscana. A trovarla morta nella sua casa dell’Olgiata a Roma era stata la madre.

Un altro celebre caso di cronaca che vede come protagonista una pornostrar, questa volta in Brasile, è quello di Luane Honorio de Souza Rios. La 28enne, conosciuta nel mondo del cinema per adulti come Aline Rios, è morta in ospedale nel settembre 2020 dopo essere stata pugnalata al collo. Rios, che nel 2016 è stata eletta miglior nuova attrice ai “Sexy Hot Awards” brasiliani, era stata accoltellata più volte al collo durante una lite in una casa nella vicina zona di Nilopolis.

Veste i panni dell’omicida invece la 25enne pornodiva giapponese Saki Sudo, arrestata 3 anni fa con l’accusa di aver causato la morte del marito, il 77enne Kosuke Nozaki. Secondo gli investigatori la donna gli avrebbe somministrato delle sostanze stimolanti che lo avrebbero stroncato. Il movente sarebbe legato al testamento del 77enne, che aveva deciso di lasciare la sua tenuta del valore di oltre un milione di euro alla giovane moglie.

Arrestato per omicidio nel 2021 anche il pornodivo spagnolo Nacho Vidal, accusato di aver ucciso un uomo nel corso di una cerimonia “spirituale o mistica” durante la quale la vittima, che faceva il fotografo, avrebbe assunto del veleno. L’episodio è avvenuto nel luglio del 2019 nella città spagnola di Enguera, vicino a Valencia. Il rituale, che ha avuto luogo nella casa di Vidal, prevedeva l’inalazione di vapori velenosi dalla combustione delle squame del Bufo alvarius, un rospo velenoso. E proprio questo avrebbe ucciso l’ospite del porno attore.

Sempre per omicidio, è finita a processo anche l’ex pornodiva statunitense Aubrey Gold, condannata a 10 anni di prigione nel luglio 2020 per la morte del 51enne Raul Ambriz Guillen. Oltre a lei sono finiti a processo anche il suo fidanzato dell’epoca, William Parker, e Jeremie Peters.

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