Le vittime nel Sassarese, a Trento e a Cesena

Un vero e proprio bollettino di guerra, da aggiornare con altre tre vittime in 24 ore, morti solo perché stavano lavorando. Non si ferma la strage delle morti bianche in Italia: tre morti, da Nord a Sud, tre vite spezzate mentre erano sul luogo di lavoro, un cantiere edile in due casi e un deposito di un’azienda multi servizi.

Il primo caso intorno alle 12 quando muratore di 23 anni è deceduto in un cantiere a Sorso (Sassari), durante i lavori di smontaggio di un’impalcatura. La vittima si chiamava Salvatore Piras, di Ossi: secondo le ricostruzioni dei carabinieri, il 23enne è stato travolto da un ponteggio mentre ne caricava alcuni su un camion, subendo dei colpi alla testa che sono risultati fatali.

Altro cantiere edile, questa volta a Trento, altra vittima. Questa volta di tratta di un operaio di 39 anni, di origine albanese, travolto dalla parete che stava demolendo, all’interno di un cantiere di via Buonarroti. L’uomo è stato subito soccorso dai colleghi, tutti dipendenti di un’azienda trentina. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi, per lui non c’è stato nulla da fare. Solo in Trentino è la seconda vittima sul lavoro in 48 ore: ieri a Predazzo il titolare di un’impresa boschiva è morto dopo essere stato schiacciato da un tronco.

Infine un operaio ha perso la vita mentre lavorava nella zona industriale di Pievesestina, a Cesena. Lo ha confermato a LaPresse Hera, azienda che opera nei settori ambiente, idrico ed energetico, specificando che l’uomo non lavorava direttamente per loro ma per un’azienda terza. Come chiarito dalla multi-utility, al momento, le forze dell’ordine stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente, che sarebbe ancora da definire.

“Ancora vite spezzate e famiglie distrutte in un paese dove la sicurezza resta una grande emergenza nazionale. Non si può morire di lavoro. Il Primo maggio saremo in piazza anche contro questa piaga inaccettabile”, ha dichiarato su Twitter il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.

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