Durante l'udienza di convalida del fermo, la donna ha fornito una prima ricostruzione dei fatti

“Ciò che ho fatto non è stato frutto di premeditazione, ma di un gesto quasi istintivo. Ero in catalessi e non avevo più percezione della realtà”. Con queste parole, così come riferito dall’avvocata Francesca Neri, la babysitter di 32 anni ha confessato di aver lasciato cadere il bambino, di soli 13 mesi, dal secondo piano di un appartamento a Soliera, in provincia di Modena. Durante l’udienza di convalida del fermo, celebrata questa mattina a Modena, la donna ha fornito una prima ricostruzione dei fatti, dopo non esserci riuscita nei giorni precedenti a causa del profondo stato di turbamento emotivo che stava vivendo. “Dopo aver lanciato il bambino – ha spiegato il legale – priva di ogni emozione, si è recata al piano inferiore dove c’era la colf per chiedere aiuto”. In questa circostanza ha pronunciato la frase “Tommaso ora è libero”, ripetuta più volte alla donna delle pulizie che, sulle prime, non aveva capito né si era accorta di quanto fosse accaduto. L’indagata ha anche raccontato come quel giorno stesse vivendo uno stato di profondo malessere interiore che non le dava pace e si traduceva in un forte senso di soffocamento. Stando a quanto detto al giudice, non si è trattato di un episodio isolato: la 32enne, da mesi, gestiva questo senso di malessere e la mancanza di affetto esterno.

A scatenare questa sua condizione, è stato lo stress e una grande insoddisfazione lavorativa. “Prima di prendere servizio come babysitter, a gennaio di quest’anno, ha lavorato come impiegata amministrativa in un’azienda: esperienza conclusasi male”, ha aggiunto ancora l’avvocata. Per la babysitter è stata confermata, così come richiesto dall’accusa, la detenzione in carcere, richiesta a cui Neri non si è opposta in virtù dello stato psicologico della sua assistita. La legale ha, infatti, spiegato che la confessione è stata più volte interrotta dal pianto della donna che continua a essere in apprensione per lo stato di salute del bambino: “Chiede continuamente come sta e spera possa rimettersi presto”, ha sottolineato. Intanto, il piccolo Tommaso è ancora ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Maggiore di Bologna, dove è stato portato subito dopo l’accaduto in elisoccorso. La prognosi rimane riservata ed è fuori immediato pericolo di vita, ma le condizioni rimangono ancora molto critiche viste le lesioni procurate dall’impatto. Nei prossimi giorni, il Pm dovrebbe richiedere, in fase di incidente probatorio, una perizia psichiatrica a carico della donna.

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