La decisione del gip del tribunale pordenonese che ha disposto i domiciliari all'interno della base Usaf per la militare

È stato convalidato l’arresto per la soldatessa americana, Julia Bravo, di stanza nella base Usaf di Aviano, in provincia di Pordenone, che la notte di domenica ha investito e ucciso un ragazzo di 15 anni. È quanto confermano a LaPresse fonti investigative. A convalidare l’arresto il gip del tribunale pordenonese che ha disposto i domiciliari all’interno della base Usaf.

La militare era ubriaca. Il test effettuato dopo l’incidente ha evidenziato un tasso alcolemico di 2.09 grammi per litro, più che quadruplo rispetto allo 0,5 consentito per la guida. La ragazza, classe 2002, è di stanza presso la base di Aviano.L’incidente è avvenuto la notte tra sabato e domenica, in via Roveredo, una strada provinciale di Porcia. Mancavano pochi minuti alle 3 del mattino, la vittima era uscita per una serata con gli amici e con loro stava rientrando, camminando a piedi lungo la corsia ciclabile e pedonale che costeggia la strada, forse non bene illuminata, ma separata da un cordolo di sicurezza dalla via principale.La soldatessa, che era sola in auto, ha perso il controllo del mezzo, ha invaso la corsia pedonale e travolto il ragazzo, il cui corpo è stato sbalzato via. Inutili i soccorsi e il ricovero in ospedale, a Pordenone, dove il giovane è morto.Sono stati gli amici della vittima, rimasti illesi, a raccontare quel che era successo. La soldatessa ventenne era confusa, sotto shock e completamente ubriaca, tanto da non riuscire a parlare. Subito dopo i risultati dell’alcol test le è stata ritirata la patente ed è stata posta ai domiciliari. Si apre ora un procedimento penale e non è escluso che le autorità statunitensi invochino una loro giurisdizione sulla vicenda. Ciò non escluderebbe un processo interamente gestito dalle autorità militari negli Stati Uniti, in modo simile, ricorda l’Agenzia Ap, a quanto successo nel 1998, quando un jet statunitense decollato dalla base di Aviano tranciò il cavo della funivia del Cermis, uccidendo 20 persone.

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