Il Tribunale di Lucca ha stabilito una pena superiore a quella chiesta dal Pubblico Ministero

L’ex campione di ciclismo Mario Cipollini, in passato vincitore, tra i tanti trofei, anche di un campionato del mondo, è stato condannato questo pomeriggio in Tribunale a Lucca, dal giudice Felicia Barbieri, a tre anni di reclusione. Cipollini era accusato di maltrattamenti, lesioni e minacce all’ex moglie Sabrina Landucci, sorella di Marco Landucci, ex portiere della Fiorentina e attuale vice di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus, e all’attuale compagno di lei Silvio Giusti. La sentenza di primo grado ha inoltre stabilito un risarcimento di 80mila euro all’ex moglie e di 5mila euro a Giusti. Nell’udienza dello scorso 22 giugno il pubblico ministero Letizia Cai aveva chiuso la sua requisitoria con una richiesta di 2 anni e mezzo di carcere per Cipollini. Nello specifico, il pm aveva chiesto 2 anni per maltrattamenti e lesioni nei confronti della signora Landucci, più altri 6 mesi per le minacce a Giusti. “È una sentenza difficile da commentare ma sono contenta, anche se è stato un percorso difficilissimo e oggi è stata una giornata difficile”, ha detto al termine dell’udienza Sabrina Landucci.

I fatti oggetti del processo risalgono al dicembre 2016 e al gennaio del 2017. Le indagini vennero avviate in seguito alla denuncia presentata dall’ex moglie del campione di ciclismo. Secondo l’accusa Cipollini avrebbe compiuto “una serie di atti lesivi dell’integrità fisica e psichica” dell’ex moglie “con pugni, schiaffi, calci, con lesioni e minacce di morte”. In una circostanza, sempre secondo l’accusa, avrebbe minacciato la donna anche con una pistola. L’ex campione di ciclismo, che era assente oggi in aula in occasione delle arringhe difensive dei suoi legali, gli avvocati Giuseppe Napoleone e Massimo Martini, ha sempre negato le accuse, e nell’udienza del 22 marzo scorso aveva raccontato la sua versione dei fatti.

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