Le motivazioni della sentenza con cui è stata rinviata al tribunale di Torino la decisione sulle misure cautelari

La corte di Cassazione rinvia al tribunale di Torino il giudizio su Luigi Nerini, gestore della funivia del Mottarone, e quello su Enrico Perocchio, direttore d’esercizio. Quest’ultimo limitatamente alla misura da applicare, ma confermando sostanzialmente il quadro accusatorio. Lo si legge nelle motivazioni depositate oggi. Nella sentenza della Cassazione si rileva si rileva la “mole di convergenti emergenze istruttorie che attestano, per un verso, che Enrico Perocchio, pienamente consapevole, al pari di Luigi Nerini, del problema manifestatosi e della necessità che, in assenza di un radicale intervento di manutenzione, l’impianto funzionasse con il freno di emergenza disinserito, ha espressamente avallato questo incauto modus procedendi“.

Nel documento, costituito da 26 pagine, viene spiegato come secondo l’ipotesi accusatoria, accolta dal tribunale del Riesame di Torino, “la responsabilità concorsuale di Enrico Perocchio discende […] dal fatto che egli conscio delle conseguenze che un intervento di manutenzione avrebbe prodotto sulla continuità del servizio, ha indicato a Tadini di non rimuovere i forchettoni, invece di promuovere una verifica più approfondita degli inconvenienti riscontrati, contemplante il fermo, in piena stagione, dell’impianto. Così facendo egli ha istigato il capo servizio a omettere un presidio anti infortunistico“.

Le motivazioni della Cassazione in merito alle misure cautelari per Nerini e Perocchio, rispettivamente gestore e direttore d’esercizio della funivia del Mottarone, sono state depositate a pochi giorni dalle udienze conclusive dell’incidente probatorio sulla strage del 23 maggio 2021, costata la vita a 14 persone. Le udienze saranno il 20, 21 e 24 ottobre. La Cassazione rinvia tutto al Riesame di Torino: per Nerini perché non sono state accettate le memorie difensive ingiustamente, per Perocchio perché ritiene che la misura dell’interdizione potrebbe essere sufficiente, considerate le esigenze cautelari.

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