Per superare la povertà, che in Italia secondo l’ultimo rapporto della Caritas colpisce 2 milioni di famiglie (circa una su dieci), è necessario investire sull’educazione. È l’appello del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Matteo Zuppi, in occasione della Giornata internazionale della lotta alla povertà. Commentando il rapporto, il cardinale ha dichiarato: “Il rapporto non può farci continuare come prima. Quasi 6 milioni di persone sono in povertà assoluta. Ci deve aiutare a scegliere e a vivere consapevolmente delle settimane e dei mesi difficili, che richiedono e richiederanno tanta solidarietà e delle risposte rapide. La sofferenza non può aspettare e non deve aspettare”.
Ha anche affermato che, a colpirlo particolarmente, sono stati i dati relativi ai giovani e al Sud. “L’anello debole lo devi rendere forte altrimenti si spezza tutta la catena. Lo fai ristabilendo l’educazione o investendo seriamente sull’educazione. I dati che ascolterete sui giovani e sulla povertà intergenerazionale sono davvero preoccupanti e richiedono a tutti quanti noi di fare qualche cosa perché l’educazione non è soltanto quella in termini tecnici, ma è anche l’investimento sulla persona, la rete di educazione che è quel famoso villaggio che almeno le nostre comunità devono rappresentare e rappresentano per chiunque. L’ascensore sociale è guasto, è rotto da tempo, e pochi sono interessati ad aggiustarlo, mi sembra. C’è poi l’educazione che non viene garantita e che perpetua, quella che è quasi come una povertà ereditaria. Per questo c’è una dimensione che viene sottolineata, la dimensione sociale, la territorialità, la rete che si deve ricreare”.