Gli inquirenti hanno documentato le numerose estorsioni imposte dai boss e gregari del clan

(LaPresse) – Estorsioni a tappeto in tutte le attività produttive all’interno del mandamento mafioso per mantenere stretto il controllo del territorio, con particolare attenzione alle imprese edili e al settore della grande distribuzione alimentare. I nuovi boss della famiglia mafiosa di Misilmeri, arrestati nella notte tra domenica e lunedì nell’operazione Fenice messa a segno dai carabinieri del comando provinciale di Palermo coordinati dai magistrati della Dda, avevano messo nel mirino, fra gli altri, un impresario del settore edile impegnato nella realizzazione di un grosso impianto di rifornimento di carburanti, il titolare di una società del settore della grande distribuzione alimentare, proprietario di diversi supermercati e un imprenditore alimentare, proprietario di un’azienda avicola del territorio. In questi tre casi gli inquirenti hanno documentato le numerose estorsioni imposte dai boss e gregari del clan.

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