È quanto riferisce il ministero dell'Interno nel report Minori vittime di reato rilasciato oggi
Sono quasi raddoppiate nel 2021 le vittime minorenni di ‘sextortion‘: dalle 52 del 2020 alle 101 del 202, con un più 94% di minori vittime di “un fenomeno che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo. Fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone”. È quanto riferisce il ministero dell’Interno nel report Minori vittime di reato rilasciato oggi. I casi di estorsione legati alla diffusione di immagini sessuali autoprodotte crollano fino quasi ad azzerarsi (1) nella fascia di età 0-9 anni (erano 4 casi nel 2020) ma aumentano del 130% fra i 10-13 anni (da 10 a 23) e del 103% fra i 14-17 anni (da 38 a 77).
“Recentemente – scrivono gli analisti del Servizio Analisi Criminale – la sextortion impatta su vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto alla tentazione e di essersi fidati di perfetti e ‘avvenenti’ sconosciuti. Il senso di intrappolamento che sperimentano le vittime è amplificato spesso dalla difficoltà che hanno nel pagare le somme di denaro richieste”.
Diminuiscono vittime di reato
I minori vittime di reato sono in calo in Italia nel primo semestre del 2022 ma aumentano le violenze sessuali. È quanto emerge dal Rapporto sui minorenni vittime di abuso del ministero dell’Interno rilasciato in occasione della Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dall’adolescenza del 20 novembre. Il report – curato dalla struttura interforze Servizio di Analisi Criminale – mostra come siano in calo nel periodo gennaio-giugno i reati di abbandono di persone minori incapaci (210 casi, -7%), adescamento di minorenni (295 casi, -25%), atti sessuali con minori (161, -26%), maltrattamenti in famiglia (1.139, -9%), pornografia minorile (74, -39%), violazione di obblighi di assistenza familiare (202, -23%), violenza sessuale aggravata (303, -6%) e violenza sessuale di gruppo (8, -27%). Il calo generalizzato è del 10% e in controtendenza rispetto al 2020-21 che aveva registrato un aumento per quasi tutta la casistica considerta. Ci sono tuttavia alcune fattispecie penali che mostrano un incremento anche in questi primi sei mesi.
In particolare si tratta dei reati di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina (con un aumento del 2%), di sottrazione di persone incapaci (l’incremento è del 15%), di quelli di violenza sessuale e di violenza sessuale aggravata perché commessa presso istituti di istruzione (con incremento rispettivamente del 9% e del 58%). In quest’ultimo caso – specifica il Viminale – è “opportuno considerare come le variazioni percentuali siano condizionate del basso numero di eventi”.
Il report che analizza numeri e tipologie di svariati reati sul web a danno di minori mostra anche che nel primo semestre 2022 le vittime di ‘revenge porn’ (diffusione illecitàdi immagini sessualmente esplicite) parrebbero essere in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (87 vs 115, -24%) dopo aver invece fatto segnare un aumento del 25% del 2021 sul 2020.
“Al di là di quanto è immediatamente possibile rilevare dall’esame degli elementi informativi della Banca dati interforze – si legge nel Dossier del Viminale – è necessario riconoscere che, nei luoghi virtuali delle sempre più frequenti interazioni online, stanno emergendo ulteriori fenomeni nuovi e preoccupanti, quali l’adescamento online7 , il cyberbullismo8, la sextortion9, il sexting, ovvero lo scambio di messaggi testuali o di immagini private con contenuto sessuale”.
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