Il ministro dell'Interno a margine del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica
Il ministro dell’Interno Piantedosi torna sul caso dei migranti della Ocean Viking. “Il sogno migratorio dei giovani provenienti dall’Africa lo dobbiamo gestire noi e i Paesi da cui provengono non certo i trafficanti”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a Napoli, a margine del Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica convocato in prefettura. “La fermezza che noi intendiamo opporre e mantenere nei confronti di questo fenomeno dovrà essere compensata con strumenti di più lunga durata strutturali che prevedono flussi di ingresso legali e corridoi umanitari. Non abbiamo lezioni da imparare da altri, l’Italia ha già delle esperienze che vanno messe a sistema e rese funzionali a essere anche contraltare di azioni di fermezza”.
“Un primo successo è la riprova del fatto che l’Italia è riuscita ad ottenere che questo argomento troppo sottaciuto ritornasse alla giusta attenzione dell’Europa, per essere affrontato non come emergenza ma come qualcosa che meritava giusta attenzione” ha detto ancora Piantedosi.
“Il piano – sottolinea – l’ho già detto, che sarà presentato agli uffici dell’Unione, ruota attorno al fatto che siamo fortemente convinti che ogni azione di fermezza deve respingere traffici illegali soprattutto nel Mediterraneo. Possiamo essere d’accordo tutti, tanto più alla luce dell’indagine con la quale ieri la Procura di Caltanissetta ha svelato cosa ruota attorno al traffico di uomini che avviene nel Mediterraneo, che non riguardano le Ong”.
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