E' una ipotesi emersa nella relazione della Commissione parlamentare Antimafia. Non viene esclusa la partecipazione all'omicidio di elementi contigui alla banda della Magliana.
Potrebbe essere legata al furto della pellicola ‘Salò o le 120 giornate di Sodoma’, la morte di Pier Paolo Pasolini, ucciso nella notte tra l’1 e il 2 novembre del 1975. È quanto si legge nella relazione della Commissione parlamentare Antimafia, che mette in relazione il furto della pellicola originale del film con l’omicidio dello scrittore per il quale fu accusato Pino Pelosi, detto ‘La Rana’.
Il film, in quel momento, era ancora in produzione e, secondo quanto emerso nel corso delle audizioni della Commissione, Pasolini “potrebbe essere andato all’Idroscalo di Ostia per recuperare la pellicola”. Non viene esclusa la partecipazione all’omicidio di elementi contigui alla banda della Magliana.
“Trascorso quasi mezzo secolo dall’assassinio di Pier Paolo Pasolini, esso risulta insoluto – scrive la Commissione – Appaiono ormai del tutto improbabili soluzioni di carattere giudiziario, ma resta utile, in prospettiva storica, che le ricerche sul movente e sulle modalità dell’aggressione che causarono la morte di Pasolini, entrambe mai chiarite, siano eventualmente riprese alla luce dei pur embrionali rilievi emersi dalla attività di questa Commissione di inchiesta nel corso della XVIII Legislatura”.
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