Ultimo saluto a Sinisa Mihajlovic: questa mattina in Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma i funerali del calciatore e allenatore morto qualche giorno fa all’età di 53 anni. Folla già dal mattina presto davanti alla chiesa in attesa del feretro.
“Ciao Sinisa, uno di noi”: questo uno dei cartelli che si leggono davanti alla Chiesa. Un’ ora prima della cerimonia funebre oltre duemila persone si sono assembrate intorno alla piazza tra lacrime e commozione. Un lungo applauso ha accompagnato l’arrivo del feretro.
Il mondo della politica e dello sport, oltre alle tifoserie, hanno partecipato alla cerimonia: dal ministro dello Sport, Andrea Abodi al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri; il presidente di Rcs, Urbano Cairo, il presidente della Figc, Gabriele Gravina.
A fare per primi ingresso in chiesa i giocatori e la dirigenza del Bologna del tecnico Thiago Motta. A seguire il pullman della Lazio e la delegazione della squadr con il ds Igli Tare, il tecnico Maurizuo Sarri e tutto lo staff dirigenziale e anche il falco simbolo del club. Molti i tifosi con la sciarpa biancoceleste. ‘Sinisa nel cuore’ e lo striscione che si legge davanti alla basilica. Arrivati anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, Sarri, il ct Roberto Mancini, Vincenzo Montella e Renzo Ulivieri. Subito dopo è stata la volta dell’ex compagno di squadra alla Roma Francesco Totti, arrivato in compagnia di Bruno Conti e Morgan De Sanctis, seguiti dal presidente della Lazio e senatore Claudio Lotito.
“Ci stringiamo tra noi anche un po’ fisicamente come stiamo facendo, vorrei che tutti sentiste l’affetto di una madre, che è la Chiesa”. Così il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, nel corso del funerale di Sinisa Mihajlovic. “Dio vuole che la morte, che è sempre ingiusta, faticosa e dolorosa, sia la nascita. È lui a sperimentarlo per primo. Il legame che sembra spezzato dalla morte in realtà diventa invisibile e spirituale, è solo amore”, ha aggiunto Zuppi.
Parlando ancora del calciatore, Zuppi ha ricordato che “non è scappato davanti alla malattia, ha dato forza mostrando la fragilità dolce di un guerriero. La fragilità è una porta, non un muro”. “Togliamo le pietre dal nostro cuore per vivere in pace con noi e gli altri”, ha detto il cardinale Zuppi in apertura della funzione funebre in corso a Roma. “Ci stringiamo intorno a loro e a chi è legato a lui. Sinisa voleva diventare vecchio con tanti nipoti, è stato uno capace di dare un’occasione a chi non l’aveva mai avuta e vorrei che oggi sentiate l’affetto della madre chiesa. Proprio perché è una madre non si arrenderà mai al dolore dei suoi figli. È un saluto doloroso che ci lascia increduli”, ha aggiunto.
Ieri migliaia di tifosi, cittadini e personalità del mondo dello sport e della politica hanno reso omaggio al campione alla camera ardente allestita in Campidoglio a Roma. Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha portato il suo saluto ricordando il coraggio di Mihajlovic, dimostrato non solo in campo ma anche contro la malattia.