I corpi restituiti alla terraferma dopo le ultime mareggiate, la Polizia di Stato è a buon punto nell' attribuire una identità certa ad entrambe le salme
Alle 15.20 di ieri il personale dell’ufficio Prevenzione Generale della Questura di Pisa è intervenuto all’interno della tenuta del Parco di San Rossore visto che era stato rinvenuto un cadavere nelle adiacenze della foce del fiume Morto Nuovo. Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, previo nulla osta del Pubblico Ministero di turno, è stato recuperato dai necrofori ed affidato all’ Istituto di Medicina Legale per gli accertamenti del caso. Si tratta del secondo cadavere ritrovato in spiaggia, dopo quello scoperto lo scorso 17 dicembre sulla foce del Serchio.
Sul punto, circa gli accertamenti investigativi della Squadra Mobile e quelli tecnici della Polizia Scientifica della Questura su entrambe le salme rivenute nei giorni scorsi alla foce del Serchio (sabato 17 e ieri), evidentemente restituiti alla terraferma dopo le mareggiate dei giorni scorsi, la Polizia di Stato è a buon punto nell’ attribuire una identità certa ad entrambe le salme. Evidentemente, servirà la comparazione genetica per togliere ogni dubbio, ma nel primo caso gli investigatori sono partiti dalle cose che indossava il cadavere, un rolex e un paio di slip, per risalire ad un soggetto scomparso nei mesi scorsi da fuori provincia; analogo modus operandi investigativo per la seconda salma, che indossava una scarpa color amaranto di una nota marca e la fede nuziale con inciso i nomi di battesimo degli sposi e la data delle nozze. I familiari, su delega della Procura della Repubblica, sono già stati sentiti negli uffici della Polizia di Stato, confermando in buona sostanza la bontà delle piste investigative individuate.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata