Intervista all'avvocato penalista del foro di Roma che si occupa di immigrazione

“Potremmo chiamarlo decreto Erode, un provvedimento che mira soltanto a ridurre gli strumenti di salvataggio in mare di donne, uomini e bambini. Fare questo significa aumentare le probabilità di morte delle persone, nulal di più”. Arturo Salerni, avvocato penalista del foro di Roma si occupa di immigrazione da tanti anni. Attualmente è avvocato della Open Arms nella causa contro Matteo Salvini a Catania. Sul nuovo “codice di condotta” per i salvataggi in mare imposto alle Ong attraverso un decreto non usa mezzi termini: “E’ una follia mirata solo a rendere tutto più complicato. Imporre ad esempio un salvataggio solo nella missione significa lasciar morire in acqua tutti quelli che scappano dall’inferno. Un abominio in contrasto oltretutto con le norme del diritto marittimo. Anche l’imposizione di porre la domanda di protezione internazionale sulla nave significa spingere i paesi di “bandiera” a non concedere più le licenze, le bandiere e le autorizzazioni. per andare in mare. Bisognerebbe – aggiunge – agire a monte del problema non a valle. Si dovrebbe imporre in Europa una revisione del trattato di Dublino ma l’Italia non ha il peso per poterlo fare e se la prende con i più deboli”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata