Obbligo di firma e dimora per il tifoso della Roma ferito. Il presidente della Lega Serie A dopo l'incontro al Viminale con il ministro dell'Interno: "Prevenzione più stringente"

“Le mancate convalide degli arresti effettuati dopo gli scontri in A1 ad Arezzo sono un fatto tecnicamente grave, non solo e non tanto per i tre soggetti rimessi in libertà ma perché di fatto il gip ha sconfessato una norma finalizzata ad intervenire in modo specifico ed efficace nel difficile settore dei reati ‘da stadio'”. Così in una nota il portavoce dell’associazione nazionale dei funzionari di polizia Girolamo Lacquaniti interviene a margine degli esiti processuali dei fermati dopo gli scontri di domenica in A1.”Premesso che nessun dubbio è emerso in relazione alla partecipazione agli scontri da parte dei tre indagati e che le motivazioni delle mancate convalide sono legate ai profili di urgenza che la legge stessa ha voluto valutare tenendo conto che in determinate circostanze per il bene della collettività – spiega – è più opportuno differire l’arresto in modo da garantire maggiore sicurezza per tutti, le ipotesi sono due e solamente due: o il GIP ha preso un clamoroso abbaglio e sarà allora la procura a provvedere in modo coerente, oppure la norma contiene un vulnus che consente agli avvocati di disinnescare una norma che ha una importanza straordinaria per garantire una risposta adeguata da parte dello Stato a fronte di una dissennata forma di criminalità”.

“Se nel primo caso crediamo che la magistratura abbia tutti gli strumenti per agire e correggere per il futuro, temiamo invece che il vero tema riguardi una norma da perfezionare in modo tale da non permettere mai più esiti così sconcertanti dal punto di vista della Giustizia, la maiuscola non è un refuso”, aggiunge. “Come funzionari di Polizia crediamo che più dello sdegno e delle critiche sia necessario ricostruire un clima costruttivo e collaborativo che veda il potere legislativo e quello giudiziario impegnati per il bene della sicurezza della collettività. A chi teme che certe sentenze possano provocare nelle forze dell’ordine frustrazione o rabbia vorremmo dare l’assicurazione che nel nostro DNA e nel nostro motto è sancito il rispetto della libertà nel rispetto della legge e che non ci appartiene alcuna altra forma di reazione se non quella del dialogo”, conclude.

Obbligo firma e dimora per ultrà ferito

Obbligo di firma e di dimora nel comune di residenza per Martino Di Tosto, il 43enne ultrà della Roma ferito con un’arma da taglio durante gli scontri tra tifosi giallorossi e napoletani, avvenuti domenica scorsa 8 gennaio lungo il tratto aretino dell’Autosole, all’altezza dell’autogrill Badia al Pino Est, e arrestato con l’accusa di rissa aggravata dopo aver ricevuto le cure all’ospedale di Arezzo. La decisione del giudice del tribunale di Arezzo Elena Pisto è arrivata dopo circa due ore di camera di consiglio al termine del processo con rito direttissimo. Il 43enne, era difeso dall’avvocato Lorenzo Contucci, che aveva chiesto i termini a difesa e la misura cautelare dell’obbligo di firma, mentre il pm aveva chiesto gli arresti domiciliari. 

Casini al Viminale: “Incontro positivo, prevenzione più stringente” 

 

“È stato un incontro molto positivo e come Lega Serie A ringraziamo i ministri Piantedosi e Abodi, tutti i partecipanti compresa la Figc. Il focus? La questione della sicurezza negli stadi e fuori dagli stadi. Sono stati portati dei dati degli ultimi anni dove emerge che il numero degli Scontri è diminuito”. Lo dice il presidente della Lega di A Lorenzo Casini, al termine dell’incontro di oggi al Viminale alla presenza tra gli altri del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, quello per lo Sport e i giovani Andrea Abodi, e il presidente della Figc Gabriele Gravina. L’incontro era stato chiesto a seguito degli Scontri sulla A1 tra ultras di Roma e Napoli. “Questa collaborazione – ha proseguito Casini a margine dell’incontro, durato circa un’ora e mezzo – procederà in modo più intenso. Il ministero sta valutando l’adozione di misure di prevenzione ancora più stringenti di quelle attuali e procedendo con gli accertamenti sui fatti accaduti. Ora sono in corso di valutazione nell’Osservatorio di oggi, ci sarà una riunione e poi li valuterà il ministro dell’Interno”.

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