Il gip: "Non è dipendente dalla cannabis, fuma per moda". Respinta la richiesta di domiciliari avanzata dalla difesa

Il trapper Baby Gang resta in carcere. Il gip di Milano Guido Salvini ha infatti respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata dall’avvocato Niccolò Vecchione. “La presenza di cannabinoidi (peraltro in quantità non definita) non è qualificabile come dipendenza in senso stretto ma piuttosto espressione di uno stile di vita essendo certamente comune all’enorme maggioranza di coloro che fanno parte del mondo dei trapper o frequentano luoghi d’incontro come corso Como”, si legge nelle motivazioni scritte dal giudice che poi aggiunge: “Anche il consumo di alcol è da qualificarsi in termini analoghi sostanzialmente come uso voluttuario legato anche a particolari momenti di incontro o di esibizione musicale”.

Il cantante, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, è finito in carcere lo scorso ottobre, assieme ad altri tra cui il rapper Simba la Rue per la sparatoria avvenuta tra il 2 e il 3 luglio in via di Tocqueville, vicino corso Como, zona della movida milanese, durante la quale due senegalesi sono stati gambizzati. L’avvocato Vecchione aveva chiesto che il 21enne fosse collocato in una comunità per curare i suoi problemi di tossicodipendenza. Per il gip, però, “non sono quindi evidenti situazioni che impongono la collocazione dell’imputato in una comunità ma piuttosto rileva che Zaccaria, pur in giovanissima età, ha per scelta rifiutato qualsiasi rispetto delle regole della vita sociale anche sfruttando tale scelta in termini di successo personale”.

Nella relazione psichiatrica nessuna psicopatologia di rilievo

Il gip fa anche notare come “dalla Casa circondariale di Monza comunica che alla struttura Serd -Noa del carcere non è stata segnalata dall’interessato alcun consumo problematico di sostanze psicotrope né al momento l’ingresso in carcere né nel corso della detenzione successiva. Anche la relazione psichiatrica in data 10 gennaio 2023 allegata alla comunicazione del carcere non segnala peraltro alcun elemento psicopatologiche di rilievo, se non un profilo di personalità, peraltro facilmente percepibile, di tipo antisociale e narcisistico”.

Il gip Salvini, infine, fa notare come “oltre ai reati di cui è accusato nell’ambito del presente procedimento egli è l’imputato presso l’autorità giudiziaria di Monza per la detenzione di un’altra pistola rinvenuta al momento del suo arresto, pistola diversa da quella che lui e il suo gruppo hanno utilizzato in corso Como e che non è stata mai rinvenuta e in merito alla quale l’imputato e i suoi correi non hanno mai fornito alcuna spiegazione”. Non solo. “Anche i precedenti penali, nonostante la giovanissima età, sono ripetuti e vedono una condanna da minorenne per furto lesione personale e resistenza a pubblico ufficiale, una condanna in primo grado con giudizio abbreviato per rapina emessa dal gup presso il Tribunale di Milano, vari precedenti giudiziari per contravvenzione al foglio di via obbligatorio ed altro e ancora un’accusa” per evasione “a seguito dell’utilizzo di un telefono cellulare in carcere cui è seguita la diffusione di un video, episodio questo che evidenzia come l’imputato sia refrattario a qualsiasi regola”.

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