L'esemplare era diventato famoso per le passeggiate nei paesi di montagna

A Castel di Sangro, nell’aquilano, un’auto ha investito e ucciso Juan Carrito, l’orso bruno marsicano divenuto famoso per le sue scorribande tra Abruzzo e Molise. La morte dell’esemplare è stata confermata dai carabinieri forestali. L’orso, con un bollino rosso sull’orecchio, è stato investito da una Golf Volkswagen guidata da un giovane trentenne accompagnato dalla sua fidanzata: il mezzo è stato completamente distrutto nell’impatto, ma i due passeggeri sono rimasti illesi

L’orso era conosciuto per le passeggiate notturne nei paesi di montagna e per le visite nei pollai. In un’occasione fu sorpreso di notte in una panetteria, a fare incetta di dolci. Venne fotografato mentre beveva ad una fontanella pubblica in un paese, mentre girovagava in Marsica e scorrazzava sulle piste da sci di Campo di Giove (L’Aquila). Più di un anno fa, con molta calma, venne ripreso in un video mentre provava a giocare con un cane lupo piuttosto aggressivo, sciolto all’ingresso di un sentiero di montagna a Villalago (L’Aquila). Il cane gli abbaiava contro, ma nel video l’orso, tranquillo e mansueto, sembrava voler giocare con il suo amico a quattro zampe. Il plantigrado fu catturato e ospitato, per un certo periodo, in un’area faunistica a Palena (L’Aquila). Si tratta di un esemplare di Orso bruno marsicano di 150 chili, è uno dei 4 gemelli di mamma Amarena, nato nel Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise nella primavera del 2020. Mesi dopo la cattura e la permanenza a Palena, l’animale è poi tornato libero.

In Italia, in base ai recenti censimenti, sono rimasti poco più di 50 esemplari di questa specie e attraverso i progetti dell’Unione europea l’impegno era di raddoppiare l’areale della specie e il numero di individui presenti entro il 2050. Sul posto dell’incidente sono intervenuti i carabinieri di Castel di Sangro, i carabinieri forestali del Parco nazionale d’Abruzzo, la polizia e i vigili del fuoco.

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