Arrestato insieme al super latitante, è in carcere. Il commerciante di olive aveva con sé pizzini e numeri di telefono, la sua versione ritenuta dal gip "inverosimile"
Giovanni Luppino, l’autista del boss ormai ex latitante Matteo Messina Denaro, è stato arrestato nell’ambito della cattura del super boss. La sua versione dei fatti fornita subito dopo è stata giudicata dal gip “inverosimile”, per lui è stato disposto il carcere. L’autista – in genere – è una figura, si dice tra gli inquirenti, di massima fiducia nel contesto mafioso. Luppino aveva infatti con sé, in tasca, diversi pizzini con numeri di telefono importanti.
Chi è Giovanni Luppino
Il 59enne GIovanni Luppino è ufficialmente un commerciante di olive. L’ipotesi degli inquirenti è che sia anche uno dei fedelissimi del boss, almeno nell’ultimo periodo, quello di Campobello di Mazara.
Dalla perquisizione eseguita dai Carabinieri del reparto investigativo è emerso che Giovanni Luppino, l’autista del boss Matteo Messina Denaro, era in possesso di un coltello a serramanico della lunghezza di 18,5 cm, di due cellulari posti in modalità aereo prima di essere spenti. È quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Fabio Pilato che ne ha disposto il carcere. All’udienza di convalida, Luppino – che non si è avvalso della facoltà di non rispondere – “ha fornito la sua versione dei fatti palesemente inverosimile”.
I segreti dell’autista di Messina Denaro
Davanti casa sua i poliziotti dello Sco hanno trovato l’auto utilizzata dall’ex latitante più ricercato d’Italia, la sua Giulietta. Una delle ipotesi è che l’auto sia stata lasciata lunedì mattina intorno alle 6 dallo stesso Matteo Messina Denaro, che dal suo covo di vicolo San Vito sarebbe andato a casa di Giovanni Luppino per il cambio d’auto. Alla clinica di Palermo infatti boss e autista sono arrivati a bordo della Fiat Bravo di proprietà di Luppino.
Accanto al suo portone in via San Giovanni a Campobello di Mazara è stato scoperto il terzo covo del boss, in tasca i carabinieri del Ros dopo la cattura gli hanno trovato decine di biglietti con i numeri dell’oncologo dell’ultimo dei corleonesi, del centro di prenotazione della clinica La Maddalena.
Uno dei numeri di telefono trovato nei pizzini di Giovanni Luppino è riconducibile a un inserzionista trapanese che vende armi usate online. In uno degli annunci su un sito internet si legge “vendo per conto di un amico” carabina semiautomatica, proiettili e cartucce. Le inserzioni risalgono al mese di gennaio.
I figli di Giovanni Luppino
Nel mirino degli inquirenti sono finiti i figli dell’autista Giovanni Luppino, Antonio e Vincenzo. Entrambi sono stati sentiti per ore e per loro è scattata la perquisizione con l’ausilio di un “georadar” nell’abitazione e nel magazzino dei due figli dell’autista arrestato. E’ poi scattata nelle stesse ore anche la perquisizione dell’abitazione di Emanuele Bonafede, il cugino di Andrea.
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