Per il 31enne cittadino pakistano Masih Shahid anche 4 mesi di isolamento diurno
È stato condannato all’ergastolo e 4 mesi di isolamento diurno dalla Corte d’assise di Cagliari Masih Shahid, il 31enne cittadino pakistano riconosciuto colpevole del tentato omicidio della sua ex compagna, Paola Piras, 53 anni, e dell’omicidio premeditato del figlio di lei, il 19enne Mirko Farci, intervenuto per difenderla e rimasto ucciso da sette coltellate.
La Corte ha anche deciso una provvisionale di 150mila euro per Paola Piras. La sentenza è stata emessa dopo 2 ore di camera di consiglio: in aula erano presenti l’imputato, reo confesso ma che ha sempre detto di aver agito per legittima difesa, e la vittima della brutale aggressione. I fatti risalgono all’11 maggio 2021 quando Shahid fece irruzione nella casa dell’allora compagna a Tortolì, in Ogliastra, nella Sardegna centro orientale. Una vicenda che scosse fortemente tutta la Sardegna e non solo: Mirko, legatissimo a sua madre, tentò in tutti i modi di salvarla dalla brutale aggressione all’alba da parte dell’ex compagno della donna che, arrampicandosi dalla grondaia, era riuscito a entrare in casa, aggredire, minacciare e infine accoltellare la donna. Mirko si era fisicamente frapposto fra lui e la madre ed era stato colpito da 7 coltellate, di cui una fatale. Aveva indosso la maglia della Juventus con la quale aveva l’abitudine di dormire, la squadra di cui era tifosissimo: da subito in condizioni disperate, la 53enne era stata portata in ospedale dove è rimasta in coma per due mesi. Solo al suo risveglio le fu raccontato quello che era accaduto.Shahid aveva sviluppato un attaccamento morboso nei confronti di Paola Piras, era geloso e possessivo, le impediva di avere una vita sua e le aveva fatto il vuoto intorno, allontanando anche parenti e amici. Non si era mai rassegnato al fatto che Paola l’avesse lasciato e all’alba dell’11 maggio di quasi due anni fa, dopo aver passato la nottata a bere con un amico, secondo gli inquirenti mise a segno un piano studiato nei particolari, proprio per vendicarsi della donna.
I giudici hanno invece fatto cadere l’aggravante dei maltrattamenti, che era stata contestata dalla pm Giovanna Morra, che aveva chiesto otto mesi di isolamento, il doppio dei 4 comminati dalla Corte d’Assise. Il difensore di Shahid, Federico Delitala, ha sempre puntato sul fatto che Shahid non volesse uccidere, era andato a casa di Paola per un chiarimento e che poi, aggredito dal figlio, si era difeso. Una tesi puntualmente smontata dall’accusa: la pm Morra ha sempre sostenuto che non ci fosse il minimo dubbio sulla volontà omicida di Masih Shahid, sulla premeditazione e anche sul fatto che volesse uccidere non solo Paola ma anche Mirko. Soddisfatti della sentenza gli avvocati di parte civile Maurizio Corda, Marcello Caddori, Maurizio Mereu e Paolo Pilia.
Lei in aula dice di non ricordare nulla
Nessun ricordo fino almeno a sei mesi prima della tragedia. Così Paola Piras si è protetta da un dolore altrimenti insostenibile, dopo aver perso il figlio 19enne ed essere stata lei stessa accoltellata dall’ex, Masih Shahid, ora 31enne, all’alba dell’11 maggio del 2021 a Tortolì, in Ogliastra, nella Sardegna centro orientale. Tutelata da un separé, ha parlato questa mattina nell’aula della Corte d’assise di Cagliari, dove Shahid è stato condannato all’ergastolo e a 4 mesi di isolamento diurno per l’omicidio di Mirko Farci e il tentato omicidio di Paola, 53 anni, rimasta in coma per due mesi prima di svegliarsi e scoprire la verità. “I miei ricordi si fermano ad almeno sei mesi prima, credo sia il trauma a farmi dimenticare. Non potrei sopportare altrimenti”, ha detto Paola che, durante la deposizione e tutta la permanenza in aula, non ha mai incrociato lo sguardo dell’uomo. Furono 18 le coltellate con cui l’uomo colpì Paola per vendicarsi della sua scelta di lasciarlo.
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