L'albergo di Farindola in provincia di Pescara è stato distrutto da una slavina, il 18 gennaio 2017, provocando 29 vittime

È attesa tra le ore 16:30 e le 17:30 la sentenza per il processo penale Rigopiano, l’albergo di Farindola (Pescara) distrutto da una slavina, il 18 gennaio 2017, con 29 vittime. Trenta gli imputati, le accuse vanno dall’omicidio colposo plurimo alle lesioni colpose, falso e abusi edilizi. Nell’aula stracolma sono presenti i familiari delle vittime e decine di avvocati. Il giudice per l’udienza preliminale, Gianluca Sarandrea, ha appena cominciato l’appello. 

Le parole di un parente delle vittime

Perdono… Non lo so. Però una sentenza giusta, che sia d’esempio, potrebbe darci fiducia: purtroppo le persone indietro non torneranno, ormai ne siamo consapevoli. Però sarebbe la luce in fondo al tunnel, uno spiraglio, qualcosa che ci aiuti ad affrontare il resto della nostra vita con speranza”. Lo ha detto a LaPresse Marco Foresta, del Comitato vittime di Rigopiano, l’hotel di Farindola (Pescara) distrutto da una valanga 6 anni fa. È il figlio di Tobia Foresta e Bianca Iudicone, due delle 29 vittime dell’hotel Rigopiano: parla alla vigilia della sentenza di primo grado sulla tragedia, sentenza che arriverà il 23 febbraio. “Sicuramente è un giorno molto importante: sicuramente ci aspettiamo che sia una sentenza esemplare, che possa fare storia“, spiega. “Sarebbe stato meglio agire prima, invece che cercare di mettere una pezza dopo, anche nascondendo alcune carte o alcuni comportamenti”, ha aggiunto Foresta.

“Invece che accompagnare le persone in albergo il giorno prima della tragedia, da buon padre di famiglia sarebbe stato meglio prenderli e accompagnarli giù e non scortarle verso la morte. È stato proprio un malfunzionamento, un disinteresse verso le persone che in quel momento stavano avendo delle difficoltà e che comunque volevano andare via da quel posto, erano spaventate”, ha detto ancora sulla tragedia di Rigopiano. 

 

 

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