Piazza Cavour, a Roma, è presidiata dalle forze dell'ordine in vista del sit-in a sostegno dell'anarchico

Piazza Cavour, a Roma, è presidiata dalle forze dell’ordine per il sit-in a sostegno di Alfredo Cospito. Oggi in Cassazione è fissata la camera di consiglio per decidere sul ricorso presentato dal difensore della anarchico, avvocato Flavio Rossi Albertini, per la revoca del 41 bis cui Cospito è sottoposto dal maggio scorso. Imponente lo schieramento degli agenti in piazza Cavour dove sono presenti diverse camionette delle forze dell’ordine. 

 

La camera di consiglio di oggi era stata fissata in prima battuta dalla Suprema Corte per il 20 aprile, poi anticipata al 7 marzo e, successivamente, al 24 febbraio, in ragione delle precarie condizioni di salute del detenuto che è in sciopero della fame da oltre quattro mesi contro il 41bis e l’ergastolo ostativo. 

La Cassazione potrebbe decidere di accogliere il ricorso del difensore, avvocato Flavio Rossi Albertini, revocando il 41 bis, respingerlo, lasciando Cospito in regime di ‘carcere duro’, o rinviare la decisione al tribunale di sorveglianza, come chiesto nella requisitoria scritta depositata dal pg Pietro Gaeta. 

Lo stato democratico con il 41bis tortura‘, questo lo striscione affisso da circa una decina di anarchici, presenti al presidio di stamattina in piazza Cavour davanti alla Cassazione. Gli anarchici hanno poi sistemato altri striscioni davanti alla Cassazione a Roma: “Contro l’ergastolo ostativo ed il 41bis. Solidarietà con Alfredo Cospito” e “Il carcere uccide. Con Alfredo Cospito per la solidarietà internazionale”, si legge su alcuni di questi. 

Momenti di tensione in piazza, manifestanti spintonano reporter

Momenti di tensione durante il presidio degli anarchici davanti al palazzo della Cassazione, dove si decide sulla revoca del 41 bis ad Alfredo Cospito. Al sit-in di qualche decina di persone che manifesta da stamani in solidarietà con Cospito, si è aggiunto un piccolo gruppo giunto in corteo dietro uno striscione con scritto “fuori Alfredo dal 41 bis”. Alcuni manifestanti hanno spintonato un cameramen e un paio di fotografi.

Anarchico davanti Cassazione: “Per ricchi e potenti scateneremo inferno”

“La gente normale e la gente povera può stare tranquilla, non faremo mai niente contro di loro. Sono nostri fratelli. Ma per i ricchi e potenti scateneremo l’inferno, mettendo in gioco anche la nostra vita”. Così l’anarchico Lello Valitutti davanti alla Corte di Cassazione a Roma, in attesa che si esprima sulla revoca del 41bis per Alfredo Cospito. “Abbiamo detto in tutti i modi che non vogliamo che Alfredo muoia, ora la gente conosce la sua situazione. Per questo ora è il momento della lotta e la gente capirà perché lottiamo”. Cosa cambierà dopo la sentenza? “Scegliamo noi i tempi e i modi in cui agire. Non cadiamo in provocazioni. Aspettiamo e poi vediamo”.

Legale: “Attesa è altro modo per colpire Alfredo”

Nel tardo pomeriggio, non era ancora arrivata la sentenza della Cassazione. “L’attesa è stressante perchè sappiamo che è l’unico modo per il quale Cospito potrebbe smettere di fare lo sciopero della fame, anche un annullamento con rinvio potrebbe essere un segnale importante. Speriamo almeno in questo che è l’unico modo per salvargli la vita. Lui è determinato ad andare avanti se dovesse andare male quindi naturalmente la nostra speranza è che ci sia un “giudice anche a Berlino” o a Roma. Questa sarebbe l’ennesima mazzata in cui si colpisce Alfredo ma che in verità si vuole colpire un’area anarchica in generale”, ha dichiarato Caterina Calia, avvocato del collegio difensivo del detenuto. 

L’avvocata ha precisato che l’ultima volta che ha visto Cospito è stata una settimana fa. “Ieri c’è stata un’altra collega, più o meno quasi ogni giorno ci va qualche collega. Lui è praticamente a letto, fisso, non si alza dal letto, fa pochi passi per i colloqui con gli avvocati, non va più all’aria, sta praticamente 24 ore a letto. La sua intenzione è quella di continuare, la sua battaglia era contro l’abominio del 41bis”.

Comitato bioetica: proseguiremo analisi su richieste Nordio

Il Comitato nazionale di Bioetica ha deciso di proseguire l’analisi sui quesiti posti “dal Ministero della Giustizia, in merito alle problematiche connesse all’autodeterminazione nel ricevere o meno i trattamenti sanitari offerti” nel caso di prosecuzione dello sciopero della fame da parte di Cospito. Lo rende noto il Comitato nazionale di Bioetica stesso. “La Plenaria ha ritenuto di proseguire l’analisi al fine di ottenere la massima convergenza possibile con riguardo alle delicate e complesse problematiche sottese, nel rispetto di tutte le posizioni sino a ora emerse”.

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