La testimonianza a LaPresse: per impedire facessero chiamate

Salgono a 66 le vittime del naufragio avvenuto davanti la costa di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone. Fonti della Prefettura confermano che stamattina è stato ritrovato il corpo di un uomo di circa 30 anni. In serata sono stati recuperati anche i corpi di un adulto e di un bambino di 10 anni.

Ai migranti a bordo dell’imbarcazione naufragata a Steccato di Cutro, in provincia di Crotone, sarebbero stati sequestrati i telefoni dagli scafisti per non effettuare chiamate. E’ il racconto, come apprende LaPresse, reso da alcuni testimoni sopravvissuti alla tragedia che ieri ancora in stato di shock hanno parlato con i magistrati della Procura di Crotone che indagano per omicidio colposo, naufragio colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.In particolare, un cittadino siriano che ha riconosciuto i presunti scafisti dalle fotografie che gli sono state mostrate, ha riferito del sequestro dei cellulari.

Legale: “Parole supersiti strazianti, si colpevolizzano”

 Gli interrogatori e le testimonianze di chi è sopravvissuto al naufragio sono stati “strazianti” e “penosi”. Lo riferisce a LaPresse un avvocato del Foro di Crotone ieri in turno per le difese d’ufficio a cui è stata assegnata la difesa di un cittadino siriano che nel naufragio ha perso un nipote di 7 anni, uno dei due parenti molto giovani che accompagnava, e ancora non è riuscito ad avvisare la madre del bambino rimasta in Siria. “Si colpevoliza per non essere stato in grado di salvarlo e non sa come raccontarlo alla donna” racconta il legale. 

Laura Boldrini a Crotone

 

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