Il presidente della Lombardia sulla mancata istituzione della zona rossa: "Quando c'è emergenza pandemica, la competenza è dello Stato"
Parla il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo la notizia della chiusura delle indagini per epidemia colposa a Bergamo sulla gestione della prima fase della pandemia: Fontana è indagato insieme a, tra gli altri, l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza. “È veramente vergognoso che una persona sentita all’inizio dell’inchiesta come persona a consoscenza di fatti scopra invece dai giornali di essere invece trasformato in indagato. È una vergogna sulla quale non so se qualche magistrato di questo Paese ritiene di fare qualche indagine. Sicuramente non succederà niente ma è una vergogna che dovrebbe essere valutata da chi di dovere”, ha detto il governatore lombardo intervistato da Radio1.
“Competenza esclusiva su emergenza è dello Stato”
È poi entrato nel merito dei fatti, raccontando la sua versione di quanto accaduto in quei giorni di febbraio, con la mancata istituzione di una zona rossa nei comuni del bergamasco più colpiti dal virus. “Io ricordo solo due considerazioni: la prima è che quando si tratta di una emergenza pandemica la competenza è esclusiva dello Stato secondo la Costituzione, non secondo me. E due, che la stessa ministra Lamorgese aveva mandato una direttiva dicendo ‘guai a voi se vorrete sovrapporvi con inizative relative alle cosiddette chiusure delle zone rosse perché questa è una competenza esclusiva dello Stato'”.
“Il ministro Boccia in quei giorni disse una frase famosa: ‘In questi casi addirittura non interviene lo Stato, lo Stato comanda‘”, aggiunge Fontana, e “il ministro Speranza era venuto a trovarci e gli avevamo mostrato i dati, che loro avevano ricevuto prima di noi, e dai quali si poteva ravvisare una qualche preoccupazione. Il ministro Speranza se ne rese conto e disse ‘adesso torno e convincerò a chiudere tutta la zona’. Io non penso di poter prendere provvedimenti in contrasto con il governo”, continua il governatore, chiedendosi: “Ma se io avessi emesso l’ordinanza, con chi l’avrei fatta eseguire? Io non ho a disposizione né esercito, né carabinieri, né la Guardia di finanza“, ha concluso.
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