Prosegue la ricerca dei dispersi che, secondo le stime, dovrebbero essere tra 27 e 47

Sale a 70 il bilancio delle vittime del naufragio di migranti a Steccato di Cutro dopo il ritrovamento nelle ultime ore dei corpi di due bambini. Continua nel frattempo la ricerca dei dispersi. Secondo le stime dovrebbero essere tra 27 e 47 le persone che mancano all’appello. Proseguono parallelamente anche le indagini della procura sui mancati soccorsi:  nel mirino il rimpallo di responsabilità tra Guardia Costiera, Guardia di Finanza e Frontex. Il Pd chiede chiarezza.

Meloni: “Trovato corpo altro bambino, strazio che mi colpisce nel profondo” 

“È stato trovato oggi sulla spiaggia il corpo di un altro bambino vittima del naufragio di Cutro. È uno strazio che mi colpisce nel profondo. Una preghiera per questo piccolo e per tutte le altre vittime di questa tragedia. Il Governo si batterà con ancora maggiore determinazione per fermare la tratta di esseri umani e impedire che altre tragedie come queste si ripetano”. Lo scrive su Facebook la premier Giorgia Meloni.

Incidente probatorio per i sopravvissuti a strage

La Procura di Crotone vuole ascoltare i migranti superstiti alla tragedia di Cutro per ricostruire l’attività degli scafisti, è per questo che sarà chiesto l’incidente probatorio. Secondo quanto riporta la Gazzetta del Sud, già nelle prossime ore, il pm Pasquale Festa, titolare del fascicolo, avanzerà la richiesta di incidente probatorio al gip del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola. La Procura di Crotone vuole sentire in udienza i superstiti per ricostruire l’attività degli scafisti e lo schianto del caicco sulla secca. 

Croce da resti barca, sarà consegnata a parrocchia Cutro

“È un richiamo alla passione di Gesù che è ancora in atto e questo legno richiama il legno della croce. Sulla Croce Gesù è stato inchiodato ingiustamente per un crimine che non ha fatto, su questo legno ci sono tanti innocenti che hanno pagato per un crimine che non hanno commesso. L’idea della Croce richiama il tempo di Quaresima e la tragedia è avvenuta proprio nella prima domenica di Quaresima”. Lo dice a LaPresse, don Francesco Loprete, sacerdote di Le Castella, in provincia di Crotone, che ha avuto l’idea di realizzare una croce con i legni della barca del naufragio di Steccato di Cutro.”Abbiamo preso alcuni legni della barca del naufragio di domenica -continua – affinché possano diventare delle reliquie, affinché il tempo non cancelli. Mi sono recato sulla spiaggia il giorno stesso della tragedia e ho chiesto alle forze dell’ordine il permesso di poter prelevare alcuni pezzi della barca perché non ne è rimasto nulla. La croce è stata assemblata insieme all’artista Maurizio Giglio”.”Domani – conclude don Francesco- porteremo la croce sul luogo del naufragio e faremo una Via Crucis con la presenza del Vescovo, con la massima attenzione a non intralciare le operazioni di recupero. Ieri la croce è stata benedetta nella parrocchia di Le Castella e abbiamo pregato in tutte le parrocchie. La croce sarà consegnata alla parrocchia di Steccato di Cutro che la custodirà e probabilmente diventerà una croce itinerante”. 

De Micheli: “Guardia costiera? Non attivata emergenza”

“La Guardia costiera, quando ha segnalazione del rischio, va a salvare le persone ovunque. Nella notte di Cutro non c’è stata l’attivazione dell’emegenza. Chi è in prima linea decide in dieci minuti e prende sempre l’iniziativa con gli elementi che ha. La Guardia costiera rispetta sempre le regole del mare, con centinaia di migliaia di salvataggi. Non giudicherei mai negativamente in via preventiva la Guardia costiera. La magistratura individui i fatti”, ma “le parole di Piantedosi sui genitori irresponsabili dei piccoli naufraghi sono inaccettabili e insopportabili”. Così Paola De Micheli, ex ministra dem delle Infrastrutture, a ‘la Repubblica’.

“Da ministra delle Infrastrutture provai a correggere l’eredità del governo di M5S e Lega. In quell’esecutivo comandava Salvini, vigeva la disastrosa logica securitaria dei porti chiusi”, sottolinea. E ancora: “Da ministra delle Infrastrutture ho scritto un atto di indirizzo che recepisse le modifiche al codice della navigazione internazionale per il salvataggio in mare. Con quel mio provvedimento c’era la copertura giuridica totale anche da parte dell’Italia sulle procedure internazionali già comunque applicate. La stella polare era: le operazioni di salvataggio devono scattare a qualsiasi condizione”.

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