Flavio Rossi Albertini, legale di Alfredo Cospito conferma che l’anarchico “non ha alcuna vocazione suicida. Questa è una battaglia per la vita, per affermare il suo diritto alla vita. È lucido, ma certamente molto provato dopo 5 mesi di sciopero della fame, siamo al 138esimo giorno, un triste primato, e ha sorpreso anche i sanitari”. Cospito, che dallo scorso 20 ottobre sta portando avanti uno sciopero della fame per protestare contro il regime carcerario del 41 bis a cui è sottoposto, il 6 marzo è stato trasferito di nuovo in ospedale su indicazione dei medici: dal carcere di Opera di Milano, dove è detenuto, è stato spostato nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo, sempre nel capoluogo lombardo. “Nel colloquio di ieri mattina il mio assistito sembrava certamente molto provato, determinato a proseguire la sua forma di protesta – ha spiegato l’avvocato -, ma non in una condizione tale da far ritenere imminente una sua nuova collocazione in ospedale, decisione giunta in serata”.
Il legale ha affermato di aver saputo del trasferimento del suo assistito in ospedale dai giornalisti e non dalle autorità competenti: “La Pec dell’istituto di Opera è arrivata alla difesa solamente alle 20 di ieri sera, dopo che decine di giornalisti avevano cercato di comunicare con me per avere notizie”, ha detto Rossi Alberti. “Credo che sia stato il valore del potassio ad aver allarmato i medici – conclude l’avvocato -, considerando che il mio assistito rifiuta gli integratori salvavita da quando ha appreso della notizia del rigetto della Cassazione”.
I difensori di Alfredo Cospito, hanno presentato al tribunale di sorveglianza di Milano un’istanza di differimento pena e chiesto che venga posto agli arresti domiciliari per motivi di salute.