Il corpo portato a terra dalla Guardia costiera

Un altro corpo di una vittima del naufragio di Cutro è stato recuperato questo pomeriggio da una motovedetta della Guardia Costiera che lo ha condotto in porto.  Si tratta della 76esima vittima della strage del 26 febbraio nel Crotonese. 

 È un’altra bimba, invece, di circa 5-6 anni la 75esima vittima del naufragio, il cui corpo è stato recuperato in queste ore dai vigili del fuoco sugli scogli in località Praialonga. 

Proprio a Cutro oggi una manifestazione in segno di solidarietà alle vittime.

Asgi: “Superstiti trattenuti illegalmente nel Cara di Capo Rizzuto”

La permanenza dei superstiti del naufragio del 26 febbraio “all’interno del Cara” di Isola Capo Rizzuto “senza la garanzia di procedure adeguate” e “sotto il controllo delle forze dell’ordine assume le forme di un vero e proprio trattenimento illegale, in violazione delle normativa italiana ed europea”. Lo denuncia il direttivo dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), pool di giuristi e avvocati da due settimane presenti a Crotone, parlando di “assenza di chiare indicazioni” fornite ai migranti “circa le procedure attivate” che fanno dubitare “sia stata svolta un’adeguata informativa legale relativa alle possibilità di accesso alla procedura di asilo e che, anche nel caso in cui questa fosse stata garantita, si sia svolta secondo le modalità previste” alla “presenza di un mediatore, in un contesto opportuno, rispetto della privacy”. La Prefettura – fa sapere Asgi – dopo aver espletato le esigenze di prima accoglienza, avrebbe dovuto immediatamente trasferire i superstiti in un centro di accoglienza in cui vi fossero condizioni materiali adeguate e idonee ad accoglierli”. “Dall’osservazione diretta e da quanto riferito dai familiari con i quali si è entrati in contatto – continua il pool di avvocati e giuristi – abbiamo rilevato l’assenza totale di indicazioni chiare e precise da parte del Governo e della Prefettura di Crotone, l’assenza di una cabina di regia atta anche a garantire nell’immediatezza dei fatti, adeguato supporto ai familiari delle vittime del naufragio e una gestione scaricata completamente sull’amministrazione locale e sulle associazioni- locali e non”.

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