La strage, il 28 maggio 1974, fece 8 vittime in centro a Brescia
La Presidenza del Consiglio dei ministri non si è costituitita parte civile nel nuovo processo per la strage di Piazza della Loggia a carico di Roberto Zorzi. Lo conferma il Comune di Brescia per tramite dell’avvocatura che si è costituito questa mattina in udienza preliminare davanti al Gup di Brescia. Parti civili anche i famigliari delle vittime e sigle sindacali che erano in piazza il 28 maggio 1974 quando una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista. Morirono 8 persone e ne furono ferite 102.
In seguito è giunta la precisazione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano: “La Presidenza del Consiglio non ha ricevuto nessun avviso riguardante la fissazione dell’udienza preliminare del processo a carico di Roberto Zorzi e Marco Toffaloni, imputati per la strage di piazza della Loggia Brescia. Per questo, l’Avvocatura dello Stato, su mandato della stessa Presidenza del Consiglio, chiederà al Gup di Brescia la rimessione in termini ai fini della costituzione di parte civile, che seguirà non appena la rimessione sarà concessa” ha dichiarato Mantovano.
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