Il pugile operato d'urgenza per un'emorragia cerebrale non è più in pericolo di vita

Daniele Scardina lascia la terapia intensiva. Lo annuncia, in un post su Instagram, il fratello del pugile operato d’urgenza a fine febbraio per un’emorragia cerebrale dopo aver accusato un malore durante un allenamento. “A quattro settimane da quel pomeriggio che si è trasformato nel peggior incubo che si possa immaginare, oggi sono qui per darvi la notizia che in tanti aspettavamo: le condizioni cliniche di Daniele continuano a migliorare e oggi stesso è stato dimesso dalla Terapia Intensiva per proseguire il percorso di cura inizialmente in reparto e in seguito in un centro di riabilitazione specializzato”, scrive Giovanni Scardina. “La sua battaglia non è finita, ma possiamo dire finalmente che non è più in pericolo di vita”.

Il ringraziamento sui social

Impossibile – prosegue – trovare parole per ringraziare l’equipe medica della Terapia Intensiva dell’Istituto clinico Humanitas, che in queste settimane si è presa cura di Daniele in maniera straordinaria. Altrettanto impossibile è descrivere la gratitudine che proviamo per il nostro Dio che ha accompagnato i medici, Daniele e tutti noi, in questo difficile percorso. Grazie anche a voi per la vicinanza che ci avete dimostrato camminando al nostro fianco in questo terribile momento, è bello sapere che tantissime persone hanno avuto un pensiero per mio fratello”. “La strada è in salita, ma noi abbiamo fede. Unitevi a noi in preghiera, Daniele, e noi con lui, vi saremmo immensamente grati”, conclude Giovanni Scardina.

La conferma dell’Humanitas

La conferma è arrivata anche dall’Humanitas di Rozzano, dove Scardina è tuttora ricoverato: “In merito alle condizioni cliniche del Sig. Daniele Scardina – fanno sapere dalla clinica – su richiesta della famiglia, si conferma che il paziente è stato dimesso dalla Terapia Intensiva per proseguire il percorso di cura in reparto e poi in un centro di riabilitazione specializzato”. Il prossimo bollettino sarà emesso quando ci saranno novità significative. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata