I tre sono indagati per omissione di atti d'ufficio
La procura di Roma ha trasmesso al Tribunale dei ministri il fascicolo, stralcio dell’inchiesta Covid arrivata da Bergamo, riguardante gli ex ministri della Salute Roberto Speranza, Giulia Grillo e Beatrice Lorenzin, indagati per omissione di atti d’ufficio. Cuore dell’inchiesta partita da Bergamo, il mancato aggiornamento del piano pandemico e, in particolare, “l’omessa istituzione/rinnovo del Comitato nazionale per la pandemia”.
Lo stralcio
Nello stralcio trasmesso a Roma dalla Procura di Bergamo i tre ex ministri della Salute sono indagati insieme a sette funzionari di vertice del ministero per omissione di atti d’ufficio in relazione al mancato aggiornamento del piano pandemico.
Nel fascicolo viene indicato come responsabile di false comunicazioni all’Oms anche l’ex numero due dell’Organizzazione mondiale della sanità, Ranieri Guerra. Posizione diversa inviata a Roma per il presidente dell’Istituto superiore della sanità, Silvio Brusaferro, indicato come responsabile di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
L’inchiesta di Bergamo
Le indagini a Bergamo sulla gestione dei primi giorni di pandemia si sono chiuse meno di un mese fa. Diciannove gli indagati in totale, tra cui l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il presidente della Lombardia Attilio Fontana, l’allora assessore Giulio Gallera, i membri del Comitato tecnico scientifico (Cts), gli allora vertici di protezione civile, sanità italiana, lombarda e bergamasca. Sono accusati a vario titolo di epidemia colposa, omicidio colposo, abuso e rifiuto d’atti d’ufficio, falso ideologico e materiale, lesioni.
Secondo i pubblici ministeri la ‘zona rossa’ in Val Seriana e ad Alzano Lombardo e Nembro a fine febbraio 2020 e l’attuazione del piano pandemico – sebbene non aggiornato – avrebbe risparmiato la vita a oltre 4mila persone e si sarebbe evitata “la diffusione incontrollata” del virus.
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