Il medico personale dell'ex premier parla di situazione difficile. Il leader di Forza Italia vuole tornare a casa

Terza notte trascorsa nel reparto di terapia intensiva per il leader di Forza Italia ed ex premier, Silvio Berlusconi, in cura al San Raffaele di Milano da mercoledì per un’infezione polmonare e affetto da tempo da una leucemia mielomonocitica cronica. Secondo quanto filtra dall’ospedale, non è prevista neanche oggi la diffusione di un bollettino medico. Il medico personale e primario, Alberto Zangrillo, è arrivato alle 8.30 circa nella struttura sanitaria ed è entrato nel reparto in cui si trova il Cavaliere al Q1.

Zangrillo: “Risponde bene alle terapie”

“Sono sereno e in qualche modo fiducioso perché, al di là delle esternazioni giornalistiche negative o positive che ho potuto leggere in questi giorni, le cose stanno andando secondo gli standard attesi. È evidente che sono sereno primariamente perché stiamo facendo del nostro meglio“. Lo ha detto il professor Alberto Zangrillo, primario della terapia intensiva del San Raffaele di Milano, dove è ricoverato l’ex premier Silvio Berlusconi.  “Sono sereno perché ho davanti un paziente che è anche un grande amico per me, non posso negarlo. C’è un grande coinvolgimento personale ma è una persona che ci ha abituato a rispondere sempre al meglio e quindi, anche davanti a una patologia grave in una situazione veramente difficile, lui sta rispondendo bene alle terapie“, ha aggiunto. 

“Io mi devo rifare al comunicato che abbiamo fatto due giorni fa io e il professor Ciceri. È evidente che stiamo parlando di un paziente che ha un’età che tutti conoscete con una patologia e con una complicanza che sono state definite in un modo preciso. Da questo ne conseguono delle terapie mirate, delle terapie che seguono le linee guida e che devono essere condivise sempre in medicina, quindi terapie tese al raggiungimento di un obiettivo. Il nostro obiettivo è quello di poter raggiungere la risoluzione del quadro clinico patologico“, ha proseguito Zangrillo parlando con i cronisti. “L’infezione polmonare – ha aggiunto – è la complicanza di un quadro clinico patologico di altra natura che stiamo trattando nel modo migliore cercando, come per tutti i nostri pazienti, di non lasciare nulla al caso. Quello che si legge sono delle cose assolutamente fantasiose che non rispondono ad alcun obiettivo a cui i medici seri si riferiscono, cioè soprattutto una conoscenza obiettiva del quadro clinico. Noi abbiamo una strategia terapeutica molto precisa per cui tutte quelle che sono fughe in avanti e fughe indietro, quindi il pessimismo e l’ottimismo, non rispondono a dei criteri di obiettività ai quali un medico serio è chiamato“, ha concluso.

Silvio Berlusconi potrà continuare a fare politica? “Ho letto anche io che ci sono dei personaggi che dovrebbero essere seri e che pensano di contravvenire a quella che è la regola aurea della medicina che è di parlare quando si hanno tutte le informazioni e che si permettono di dare delle ipotesi, delle previsioni e dei giudizi sul fatto che Berlusconi potrà o meno continuare a lavorare e a fare politica. Io provo un senso di umana pietas per il protagonista dell’articolo improvvido che è uscito oggi sulla Stampa”, ha detto Zangrillo. “E nascondo a fatica con il professor Ciceri, che è un esperto della materia, l’imbarazzo che sicuramente proverà un grande istituto come il Policlinico Gemelli che è l’istituto che dà da mangiare a questo signore”, ha aggiunto.

Le tempistiche chiedetele a qualcun altro“. Così Alberto Zangrillo, primario di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano, parlando con i cronisti che gli chiedevano quanto tempo potrebbe dover rimanere ricoverato Silvio Berlusconi. Ad una domanda su un’eventuale presenza del leader di Forza Italia alla Convention del partito azzurro del 5 e 6 maggio, come auspicato da Paolo Barelli, capogruppo alla Camera di FI, Zangrillo non ha risposto e ha aggiunto soltanto: “Buona Pasqua. Se volevo fare politica, facevo un altro mestiere”.

Luigi Berlusconi lascia ospedale: “Sta meglio”

“Sta meglio, grazie”. Lo ha detto Luigi Berlusconi, figlio minore di Silvio Berlusconi, parlando da dentro l’auto a chi gli chiedeva come stesse il padre, ricoverato in terapia intensiva. Il figlio del Cavaliere, 34 anni, ha poi lasciato l’ospedale San Raffaele di Milano dopo circa due ore e mezza di visita.

Notte tranquilla

Il leader di Fi avrebbe trascorso una notte tranquilla in ospedale, secondo quanto fanno sapere fonti sanitarie. Ieri in visita sono arrivati tutti i figli del Cavaliere – Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi – oltre al fratello Paolo Berlusconi e all’amico Fedele Confalonieri, presidente di MediaForEurope (Mfe).

Gianni Letta in visita al San Raffaele

Gianni Letta, fedelissimo di Silvio Berlusconi ed ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è arrivato in visita all’ospedale San Raffaele di Milano dove il leader di Forza Italia ed ex premier è ricoverato in terapia intensiva da mercoledì. Letta è entrato a bordo di un’auto dai vetri oscurati dall’ingresso di via Olgettina 60.

Tajani: “Berlusconi dice di sentirsi bene”

“Ho sentito i familiari, i medici, Marta Fascina. Berlusconi dice di sentirsi bene. È un leone. Tutti sono convinti che tornerà presto. Lavoriamo per un grande evento di Forza Italia a Milano, il 5 e 6 maggio, e potrebbe essere la data del suo ritorno in pubblico“. Lo afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista a Sky.

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