Giornata di lutto in Val di Sole per la morte di Andrea Papi ucciso dall'orsa JJ4

JJ4 ha 17 anni e nel 2020 aveva aggredito padre e figlio. La procura di Trento per motivi di sicurezza pubblica non ha atteso il deposito ufficiale delle analisi genetiche da parte dei consulenti per diramare l’identikit dell’orsa che mercoledì scorso ha assalito e ucciso Andrea Papi, runner di 26 anni di Caldes, mentre si stava allenando sui sentieri del monte Peller, in Trentino. “Non voglio parlare con nessuno. Ho saputo la notizia stamattina e sto veramente tanto male”, ha detto a LaPresse Fabio Misseroni di Cles che, con il figlio Christian, il 22 giugno di tre anni fa è stato attaccato e ferito dall’orsa sempre sul monte Peller. Per questo l’amministrazione autonoma aveva chiesto l’abbattimento, poi annullato dal Tar a seguito di uno scontro giudiziario tra Provincia e ministero dell’ambiente. L’orsa fu così catturata e dotata di radiocollare, oggi scarico, per monitorarne gli spostamenti.

“Stiamo presidiando la zona con una squadra ad hoc che per le operazioni di cattura che comunque non sono prevedibili – spiega Fabio Angeli, direttore del distretto di Malè del Corpo forestale del Trentino, in merito all’avvio delle operazioni per la cattura e abbattimento di JJ4 -. Sappiamo l’identità del plantigrado, stiamo iniziando le operazioni di intercettazione”. Per il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, le “operazioni devono essere fatte in sicurezza, rispettando alla lettere tutte le procedure previste”.

Bandiere a mezz’asta in Val di Sole

Intanto, per la Val di Sole oggi è stato il giorno del lutto: 13 comuni con la bandiera a mezz’asta e lumini alle finestre, per chiedere la revisione del progetto ‘Life Ursus’, la strategia europea per il reinserimento dell’orso bruno nelle Alpi, ma soprattutto per dare l’ultimo saluto al giovane atleta. “Mi rivolgo anche a qualcuno qui dentro – ha detto il papà della vittima, Carlo Papi -. Se qualcuno ha fatto errori faccia un passo indietro e si tolga la corona. Queste giornate sono state lunghe e strazianti per noi, come lunghi e strazianti sono stati i tuoi ultimi momenti. E noi Andrea non riusciamo a farcene una ragione, non riusciamo a perdonare. Chi ha responsabilità di tutto questo non può dormire sonni sereni”.

Centinaia ai funerali di Papi

Dolore e rabbia serpeggiano tra le centinaia di persone che hanno voluto stringersi attorno alla famiglia del 26enne. “L’orso è in paese e chi non conosce il posto pensa che Andrea sia andato a correre in luoghi impervi – dice il sindaco di Caldes, Antonio Maini -. Invece era su una strada forestale, in una parte della montagna che è vissuta. Mi è stato chiesto di emettere un’ordinanza per mettere in sicurezza la gente del paese. Cosa dovrei scrivere? Non uscite di casa? È morto un nostro ragazzo, siamo in lutto e arrabbiati: Andrea è morto per l’aggressione di un orso. Un fatto che non doveva succedere”.

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