Il fratello della ragazza scomparsa: "Mai accusato Giovanni Paolo II"
“Rivolgo un pensiero grato alla memoria di San Giovanni Paolo II in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate”. Così Papa Francesco per il Regina Caeli con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro, riferendosi alle polemiche degli ultimi giorni su quanto detto da Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, la giovane residente nella Città del Vaticano scomparsa il 22 giugno 1983 mentre tornava a casa dopo una lezione di musica.
Pietro Orlandi: “Mai accusato Giovanni Paolo II”
“Io non ho accusato Giovanni Paolo II. L’ho ribadito diecimila volte di non averlo mai accusato di essere un pedofilo”. Così a LaPresse Pietro Orlandi commenta le parole di Papa Francesco oggi in Piazza San Pietro, che a difesa di San Giovanni Paolo II ha definito le accuse contro Wojtyla ‘illazioni offensive e infondate’. “Diddi mi ha detto che Parolin e il Papa hanno detto di fare indagini senza fare sconti a nessuno. Io ho solo consegnato tutto il materiale che avevo, compreso quell’audio. Sono loro che devono verificare se quell’audio è vero o no. Delle presunte uscite serali del Papa molte persone me ne hanno parlato, ma la persona principale che me lo ha riferito è morta”, spiega Orlandi, “Diddi mi ha detto che avrebbe approfondito sul fatto dell’audio e quell’audio è uscito il 9 dicembre, questo casino che sta succedendo è tutto un pretesto”.
Sgrò: “Non ho mai parlato di Giovanni Paolo II”
“Io ieri sono stata chiamata in Vaticano per Emanuela. Nessuno mi chiesto di Giovanni Paolo II. Non è mai stato nominato dal Promotore durante il nostro brevissimo colloquio. Quando sono uscita ho scoperto che sarei stata reticente su fatti che lo riguardano. Ma come si fa a essere reticenti su qualcosa di cui non si è parlato? Non ho mai messo in discussione la santità di Giovanni Paolo II, come legale di Pietro Orlandi abbiamo messo a disposizione degli inquirenti quello che sapevamo. Chiedendo chiarezza”. Così in una nota Laura Sgrò, l’avvocata del fratello di Emanuela Orlandi.
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