Cronaca

Artem Uss, da braccialetto elettronico decine di allarmi

Il braccialetto elettronico di Artem Uss mandò segnali di allarme decine di volte, almeno in 20 casi, durante la detenzione domiciliare del 40enne russo, evaso lo scorso 22 marzo dall’ex cascina Vione a Basiglio, nel Milanese. È quanto si apprende sull’indagine della procura di Milano, affidata al pm Giovanni Tarzia, sulla fuga in auto, con la complicità di 4-5 soggetti, verso i Balcani dell’uomo d’affari figlio di Alexander Uss, oligarca vicino a Vladimir Putin, arrestato il 17 ottobre a Malpensa su mandato d’arresto internazionale degli Stati Uniti. La procura di Milano esclude si sia trattato di simulazioni della fuga da parte di Uss per testare i tempi di reazione delle forze dell’ordine, preposte a controllarlo due volte al giorno, l’ultima la mattina prima dell’evasione, avvenuta intorno alle 14.07. Per i tecnici di Fastweb che hanno relazionato agli inquirenti, si è trattato di malfunzionamenti del dispositivo elettronico e non si tratterebbe di un’eventualità rara. 

Conclusi accertamenti ministero, informativa Nordio giovedì

Sul caso dell’evasione del cittadino russo il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, avendo concluso tutti gli accertamenti necessari, renderà un’informativa alla Camera giovedì 20 aprile alle ore 14. Lo ha comunicato la vicepresidente della Camera Anna Ascani illustrando il programma dei lavori di Montecitorio definito in occasione della conferenza dei capigruppo.