Si attende la decisione della Corte che potrebbe rimettere in discussione il 41 bis

Il caso di Alfredo Cospito arriva davanti alla Consulta che, nell’udienza pubblica fissata stamani, dovrà affrontare il nodo del ‘bilanciamento’ tra attenuanti e aggravanti nel processo legato all’attentato del 2006 contro la Scuola carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo.

Cospito è imputato perché ritenuto responsabile dell’esplosione di due ordigni, piazzati all’interno di due cassonetti all’ingresso dello stabile, che non causò morti né feriti. Per quella vicenda è stato condannato dalla Corte d’Appello a 20 anni di reclusione con l’accusa di strage. Quando il caso arrivò davanti alla Cassazione, i giudici ritennero si trattasse “di strage contro la sicurezza dello Stato”, e rinviarono il procedimento alla Corte d’Appello di Torino, per rideterminare pena. Fu allora che venne disposto per l’anarchico il regime di carcere duro al 41 bis.

La pena potrebbe essere messa in discussione

Nel nuovo processo d’Appello, il pg ha chiesto la condanna all’ergastolo, come prevede la legge nel caso di recidiva. I giudici torinesi hanno, a loro volta, inviato gli atti alla Consulta accogliendo la questione di legittimità costituzionale, sollevata dalla difesa di Cospito, sul tema della bilanciamento tra l’attenuante della ‘live entità’ del fatto e l’aggravante della recidiva.

L’accoglimento della questione di legittimità da parte della Consulta, consentirebbe di graduare la pena, che potrebbe essere rideterminata passando dalla condanna dell’ergastolo ostativo a 30 anni di carcere.

Una decisione in tal senso, potrebbe indurre Cospito, che nel frattempo ha ripreso ad alimentarsi con integratori e vitamine, a interrompere lo sciopero della fame cominciato nell’ottobre scorso in segno di protesta contro il regime di 41 bis e l’ergastolo ostativo.

Per la Cassazione Cospito continua a essere “un pericoloso riferimento della galassia anarchica”

Secondo quanto scritto dalla Cassazione nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 24 febbraio ha confermato per lui il carcere duro, Cospito continua a essere un “pericoloso” “punto di riferimento” della galassia anarchica. Se dunque venisse sottoposto a regime carcerario ordinario, hanno scritto i giudici, Alfredo Cospito “potrebbe continuare a essere” “punto di riferimento e fonte di indicazione delle linee programmatiche criminose e degli obiettivi da colpire” del movimento anarchico.

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