La Corte Costituzionale apre alla possibilità che all'anarchico non si applichi l'ergastolo per il reato di strage politica

La Corte Costituzionale apre alla possibilità dell’applicazione delle attenuanti al reato di strage politica e, di conseguenza, a una possibile pena di 21 o 24 anni in luogo dell’ergastolo per Alfredo Cospito, il detenuto anarchico in sciopero della fame da mesi contro il regime di 41-bis cui è sottoposto. Per la Consulta è “costituzionalmente illegittima” la norma che vieta al giudice “di considerare eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulla circostanza aggravante della recidiva di cui all’art. 99, quarto comma, cod. pen., nei casi in cui il reato è punito con la pena edittale dell’ergastolo”, si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa della Corte. 

“Ergastolo si valuti caso per caso”

Secondo la Corte Costituzionale, “il carattere fisso della pena dell’ergastolo esige che il giudice possa operare l’ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti previsto dai primi tre commi dello stesso art. 69″. Il giudice dovrà quindi valutare, “caso per caso, se applicare la pena dell’ergastolo oppure, laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva“, prosegue la nota, in attesa del deposito della sentenza.

Difesa: “Consulta restituisce dignità a questioni giuridiche”

“Apprendiamo finalmente una notizia incoraggiante per tutti e tutte coloro che quotidianamente sono chiamati ad applicare il diritto o a subirne l’applicazione. La decisione di quest’oggi della Corte costituzionale restituisce finalmente dignità alle questioni giuridiche sottese alle vicende umane, non ultima quella di Alfredo Cospito”. Così il difensore di Alfredo Cospito, avvocato Flavio Rossi Albertini, commenta la decisione della Consulta.”Rifuggendo dai tentativi di politicizzare le singole vicende giudiziarie il Giudice delle leggi ha riconosciuto l’incostituzionalità dell’art. 69 comma IV nella parte in cui non prevede la possibilità della prevalenza delle attenuanti sulla recidiva reiterata per i reati per i quali è prevista la pena fissa dell’ergastolo – aggiunge – Come avevamo sempre affermato fin dall’udienza del 5 dicembre scorso e ribadito quest’oggi la pena fissa dell’ergastolo è ex se indiziata di incostituzionalità e il divieto di bilanciamento acuisce questo giudizio, impedendo al Giudice della cognizione di individualizzare la pena per il fatto commesso dall’imputato”.

“La Corte ha condiviso il ragionamento della difesa. Un grande successo per il diritto e per la vicenda giudiziaria involgente Alfredo Cospito“, ha aggiunto il legale. 

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