Sul corpo della vittima segni di aggressione e tracce di un principio di combustione. La sospettata ha 46 anni, è in cura in un centro di igiene mentale e avrebbe fatto "parziali ammissioni"

La Polizia di Stato ha eseguito un decreto di fermo, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di Stefania Russolillo. La donna è ritenuta gravemente indiziata del reato di omicidio della 73enne Rosa Gigante, il cui corpo è stato rinvenuto senza vita oggi pomeriggio. Gigante era la madre di Donato De Caprio, salumiere noto su Tik Tok per i suoi video.

Sul corpo della vittima erano presenti evidenti segni di aggressione e tracce di un principio di combustione, sottolinea la Polizia. Le indagini hanno consentito di individuare numerosi indizi di colpevolezza su Russolillo, vicina di casa della vittima, che avrebbe, probabilmente all’epilogo di un litigio nato per futili motivi, prima aggredito e poi ucciso l’anziana donna. 

La donna di 73 anni, è stata ritrovata senza vita in un’abitazione in via Vicinale Sant’Aniello, nel quartiere Pianura, zona orientale di Napoli. Sul posto sono giunti gli agenti del Commissariato di Pianura e della Squadra Mobile della questura partenopea: proseguono le indagini per ricostruire quanto accaduto. Al momento non si hanno altri dettagli sulle cause della morte.

 

 

La donna è la madre di Donato De Caprio

Rosa Gigante, la 73enne trovata morta nella casa di via Vicinale Sant’Aniello, nel quartiere Pianura, a Napoli, era la madre di Donato De Caprio, salumiere noto su Tik Tok per i video dei suoi panini ‘con mollica o senza’ che lo hanno reso una star dei social con milioni di follower.

Donna è in cura in centro igiene mentale, ha fatto parziali ammissioni

Stefania Russolillo, la donna fermata per l’omicidio, avrebbe fatto “parziali ammissioni” su quanto accaduto ieri nella casa della vittima. La donna è stata individuata dagli agenti della squadra mobile della questura di Napoli, diretta da Alfredo Fabbrocini, dopo aver ascoltato i vicini di casa che erano presenti nel palazzo al momento dell’omicidio. Stando a quanto ricostruito dagli agenti la 46enne, che è in cura in un centro di igiene mentale, rimproverava a Gigante di averle sottratto la posta in più di un’occasione. Russolillo, al momento, è nel carcere femminile di Pozzuoli, in provincia di Napoli, in attesa dell’interrogatorio di garanzia, ed è assistita dall’avvocato Raffaele Scelsi.

Segni di violenza e bruciatura sul corpo

Il corpo di Rosa Gigante presentava “evidenti segni di violenza” ed era parzialmente bruciato. Le bruciature, secondo quanto ricostruito dagli agenti, sono state causate dal tentativo di dare fuoco al corpo della vittima, per disfarsi del cadavere. Al collo della donna, gli agenti hanno ritrovato anche un cavo. Al momento dell’aggressione la vittima era sola in casa. 

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