Venezia, restituiti a Soprintendenza reperti archeoligici rubati

I beni sequestrati dai carabinieri in abitazioni private

Un askos e un’anfora apuli sono stati riconsegnati alla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna dai carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) di Venezia, a parziale conclusione dell’indagine ‘Magna Grecia’, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. L’individuazione dei beni, provenienti da contesti archeologici italici, è avvenuta a seguito di specifici servizi di controllo del mercato dell’arte, finalizzati a prevenire e contrastare il commercio di beni culturali di provenienza illecita. L’askos – un’antica forma greca di vaso usata per versare piccole quantità di liquidi oleosi – è datato tra la fine del IV e l’inizio del III secolo a.C. L’anfora apula a figure rosse con anse a nastro, invece, è databile alla metà del IV secolo a.C. I beni individuati, sono stati sequestrati a seguito di perquisizioni presso abitazioni private, nelle province di Crotone e Firenze.