La donna aggredita e lasciata agonizzante davanti all'ospedale Santa Chiara ieri

Grave la dottoressa aggredita a Pisa ieri. “Le condizioni cliniche della paziente permangono critiche, nonostante le procedure chirurgiche e anestesiologico-rianimatorie messe subito in atto in azienda ospedaliero-universitaria pisana che hanno stabilizzato il quadro, che rimane grave”. Lo scrive l’asl di Pisa in merito alla dottoressa, responsabile del reparto di psichiatria, aggredita e lasciata agonizzante in terra ieri sera attorno alle 18.30 davanti all’ospedale Santa Chiara, dove la donna lavora. “La prognosi – spiega l’asl – è riservata”. Il prossimo aggiornamento sulle sue condizioni cliniche ci sarà fra 24 ore. Ancora ignoto al momento il soggetto che ha compiuto il gesto.

“L’aggressione ai danni della psichiatra responsabile dell’unità funzionale Salute mentale adulti e Spdc dell’ospedale Santa Chiara di Pisa rappresenta l’ennesimo atto di violenza nei confronti di un operatore sanitario. Un atto inqualificabile nei confronti di una professionista nell’esercizio delle proprie funzioni”. Così in una nota Pasquale D’Onofrio e Patrizia Fistesmaire, Segreteria Medici e Dirigenti SSN FP Cgil, in merito all’aggressione della responsabile di Psichiatria avvenuta ieri sera attorno alle 18.30 davanti l’ospedale Santa Chiara di Pisa, dove la dottoressa lavora. La donna è in condizioni disperate. “Un atto vile nei confronti di una donna. Sono proprio le donne, infatti – aggiungono i sindacalisti – a subire spesso queste violenze sul lavoro, retaggio culturale che emula le pulsioni della società. Il fatto che una donna, una professionista nell’esercizio della propria funzione, venga massacrata e ridotta in condizioni critiche deve aprire una profonda riflessione nelle istituzioni locali e regionali. Chiediamo alle forze dell’ordine di mettere in campo ogni azione per scoprire l’autore di questo spregevole gesto. All’azienda e alla Regione di tutela nell’azione legale e costituirsi parte lesa al fianco della collega. Le giunga da tutti noi l’augurio che possa tornare al più presto all’affetto dei suoi affetti, della sua famiglia e al suo lavoro”, concludono D’Onofrio e Fistesmaire. 

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